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Il nuovo P.U.A. – I diritti, le certezze e il futuro

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di Piero Vigorelli

 

Il sito del Comune pubblica cartografie e testi relativi al nuovo PUA e al quadro programmatico dell’area portuale. Ognuno può farsi un’idea e ragionare su proposte da suggerire. Nel mese di gennaio, in una serie di riunioni con le categorie interessate, il Sindaco e l’Amministrazione saranno a disposizione  di chiunque per chiarire tutto quello che c’è da chiarire, pronti a raccogliere e far proprie proposte intelligenti e migliorative.

Ciò premesso, vorrei fare alcune considerazioni anche alla luce dei primi spunti di dibattito che ho già percepito.

 

(1)  –   Il PUA e il quadro programmatico del porto sono fortemente innovativi. So perfettamente che il nuovo può spaventare. Ma non ho dubbi che il passato atterrisce.

È il passato che ha consentito uno sviluppo del turismo a Ponza in gran parte fondato sul diritto del più forte, sulla diffusione di situazioni illegali, sull’occupazione predatoria di aree dell’isola, su una commistione fra singoli e Amministrazione, arricchendo alcuni a scapito di molti,  penalizzando soprattutto i residenti e mortificando le attività commerciali. Il nuovo PUA vuole cancellare quel passato. E nulla faremo per ritornare a quel passato.

 

(2)  –   Mi pare di capire che  le prime critiche siano rivolte più al quadro programmatico del porto di Ponza che all’intero nuovo PUA. Perdonatemi la franchezza: chi ragiona così non ha capito un bel nulla.

Nel passato ha prevalso l’idea, detta brutalmente, che “al porto si fanno i soldi e gli altri si fottano”. Uno dei risultati più vistosi e più negativi è questo:  Ponza ha sette splendide spiagge (Sant’Antonio, Giancos, Santa Maria, Frontone, Cala Feola, Lucia e Rosa, Chiaia di Luna), e adesso si ritrova con le prime tre occupate da noleggi, pontili e cantieri navali.

In quelle tre spiagge chi è adulto ha imparato a nuotare. Oggi i bambini di Ponza dove vanno? E poi ci sono Lucia e Rosa e Chiaia con le problematiche della sicurezza; ci sono Cala Feola agibile e due terzi del Frontone a rischio.

Vi sembra una bella cosa aver distrutto una tale ricchezza naturale? Vi sembra un successo per l’offerta turistica dell’isola? Vi sembra un bel passato sul quale insistere?

 

(3) –   Penso che sia più giusto, più intelligente e più remunerativo per i singoli imprenditori del turismo ricreativo e soprattutto per i ponzesi tutti, restituire con gradualità le spiagge dell’area portuale alla fruizione di residenti e turisti.

È quello che propone il quadro programmatico del porto. Con gradualità. In primo luogo, già dalla prossima estate 2013, liberando la spiaggia di Sant’Antonio da tutti i noleggi. Poi, quando ci saranno le scogliere frangiflutto, come previsto e non ancora realizzato da vari anni, trasferiremo i pontili della banchina, di Sant’Antonio e di Giancos, nel nuovo e più ampio spazio che si creerà fra l’attuale scogliera del molo Musco e la nuova. Liberando così la spiaggia di Giancos.

Infine, quando riusciremo a realizzare il porto turistico a Cala dell’Acqua, trasferiremo i cantieri navali di Santa Maria e di Cala Feola nel retroterra del nuovo porto (che così sarà in grado di dare un’offerta completa: ormeggio, rimessaggio, riparazioni). Alcuni dei pontili nella nuova collocazione potranno essere punti di approdo, con natanti superiori ai 18 metri, aumentando così la possibilità di veder stazionare a Ponza natanti di grande lusso.

 

(4)  –   Vi sembra una cosa insensata? Riuscite ad immaginare come cambierà in meglio l’offerta turistica dell’isola? Riuscite ad immaginare quanto tutti potranno guadagnare di più?

Fermiamoci all’estate del 2013, con la spiaggia di Sant’Antonio libera e fruibile.

In primo luogo la prossima estate tutta l’area della piazzetta di Sant’Antonio sarà più bella e accogliente, perché stanno partendo i lavori per rifarla e ampliarla (così come sarà completato il rifacimento delle facciate della banchina inferiore del porto borbonico).

Sull’arenile di Sant’Antonio libero dai noleggi, ci saranno almeno due nuove concessioni per attrezzature da spiaggia. Quindi la possibilità di prendere il sole in pace per turisti e residenti e nuove occasioni di lavoro. Tutta l’isola ci guadagnerà.

In secondo luogo gli attuali titolari di noleggi di Sant’Antonio e della banchina saranno trasferiti nell’area di Giancos. Attualmente occupano circa 5.700 metri quadrati di specchio d’acqua, mentre a Giancos ne avranno 9.000.

Attualmente hanno corpi morti più o meno legali, mentre a Giancos dovranno istallare le ancore di profondità, ecologicamente sostenibili e compatibili con la posidonia, che sono altamente sicure.  Attualmente fanno noleggio e (abusivamente) guardianìa, mentre a Giancos potranno legalmente fare entrambi. Tutto questo, per loro, sarà un guadagno e non una perdita.

Attualmente istallano nella piazzetta di Sant’Antonio improbabili baracchette azzeccate alla meno peggio, mentre la prossima estate dovranno istallare punti d’ombra eleganti lungo la banchina (il Comune vi dirà quali). Qui avranno a disposizione un canale di lancio per andare a prendere a Giancos la barchetta che il turista avrà affittato (quindi il cliente non dovrà fare il giro del mondo per averla).

Questa è pulizia e anche imprenditoria nuova. I turisti diranno che Ponza non è più una piacevole sozzeria, ma un isola che rispetta e esalta le sue bellezze.

 

(5) –  Capitolo residenti che hanno una barca, che d’estate non sanno dove ormeggiare e che spesso la mettono a secco. Ricordo a chi non lo sa che l’estate scorsa la Capitaneria ha sequestrato corpi morti abusivi e comminato sanzioni ai residenti che ormeggiavano fra la banchina e Sant’Antonio. È stato il danno e la beffa. Ma il colmo è che sono stati alcuni imprenditori dei noleggi a denunciarli. Una vergogna.

Dalla prossima estate, con il nuovo quadro programmatico del porto, i residenti finalmente avranno un’area prospiciente la banchina (fra il pontile di Ciccio Nero e l’area di fronte ai cassonetti esterni al piccolo tunnel) dove poter ormeggiare i loro natanti sia d’estate che d’inverno. Con una modesta cifra a loro carico.

Vi sembra sbagliato? All’Amministrazione sembra un atto di giustizia e di rispetto.

 

(6) –  Ecco dunque la questione centrale: i soldi non si fanno solo al porto. È sciocco, meschino e gretto solo pensarlo. Vi spieghiamo perché.

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Andate a guardare cosa prevede il nuovo PUA.

Avete visto quanti campi boe si prevedono a Ponza, dal Frontone alla Parata, da Chiaia di Luna a Cala Gaetana, e a Palmarola? Ci saranno boe per oltre 650 natanti di tutte le dimensioni, che saranno fissate con le ancore di profondità ecologicamente sostenibili. Le barche da 8 a 14 metri, così come quelle di 40 e oltre metri, avranno un ormeggio in completa sicurezza, con il loro spazio di ruota. E qui potranno ormeggiare solo i natanti con i cassoni per gli scarichi, a tutela massima della salute di chi si fa una nuotata.

Le diverse aree dei previsti campi boe saranno messe a gara. Chi vincerà, li gestirà. Introiterà soldi e ne darà una parte al Comune.

 

(7) –  Non solo. Il Comune prevede di costituire cooperative di giovani che effettueranno un servizio “taxi del mare” e la raccolta dei rifiuti dei natanti ormeggiati. Ai nostri gentili ospiti sarà quindi vietato scendere a terra con i propri tender che intasano il porto perché dovranno utilizzare il taxi, e sarà vietato buttare l’immondizia dove par loro perché sarà raccolta (a pagamento) dalla cooperativa.

Facciamo un po’ di conti:  fra pontili e campi boe quasi mille natanti (e non circa 300 come oggi con i soli pontili) avranno un ormeggio sicuro, sereno, ben servito. Quindi ci sarà più lavoro e più da guadagnare proprio fuori dal porto. E in questo modo anche il Comune finalmente incasserà qualcosa, mentre ora riceve zero centesimi.

Con gli ormeggi sicuri dei campi boe aumentano le possibilità di un turismo nautico più di lusso e che non si ferma a Ponza come in una stazione di transito per raggiungere altri lidi.

È altresì evidente che tutto questo provocherà riflessi positivi su tutte le attività commerciali dell’isola (negozi, ristoranti, bar, ritrovi).  Ma c’è di più: realizzando, come previsto dal nuovo PUA, un mini pontile di attracco per i natanti delle navi da crociera, aumenteranno sensibilmente gli accosti (pagati al Comune) e le visite sull’isola di migliaia di persone.

Insieme ai nuovi posti barca, si creeranno quindi nuovi posti di lavoro e nuova diffusione e distribuzione della ricchezza.

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(8)  –  Anche l’offerta turistica di Le Forna migliorerà da subito, mentre è ovvio che la grande svolta ci sarà con il porto turistico.

Il grande dilemma se l’area di Cala Feola sia zona portuale o zona balneare è risolto: è balneare. Questo comporta che la balneazione sia incompatibile con le eliche e quindi l’attuale concessione di ormeggio dovrà spostarsi di alcuni metri per rispettare il limite dei 100 metri dalla spiaggia.

Il nuovo PUA prevede lungo la parte interna della scogliera di Cala Feola uno o due mini pontili di servizio che saranno realizzati dalle nuove concessioni di ormeggio, noleggio e guardianìa che il Comune intende approvare. Aumentano quindi i posti di lavoro e i posti barca per turisti, residenti e pescatori.

Un’ulteriore area destinata al noleggio stagionale può essere realizzata a destra delle piscine (guardando da terra), anche con l’ausilio di un mini pontile di servizio.

Nell’area di Cala Feola, che è al 100 per cento zona SIC (sito di interesse comunitario – NdR), tutti i corpi morti saranno costituiti dalle ancore di profondità ecologicamente sostenibili e sicure. Non si dimentichi che l’estate scorsa la Capitaneria ha sequestrato corpi morti perché in zona SIC e perché illegali.

Sull’arenile ci saranno almeno due concessioni stagionali per attrezzature balneari e somministrazione di alimenti e bevande, mentre una terza potrebbe essere allocata lungo la parte interna della scogliera, ma con balneazione solo nella parte esterna.

Alle piscine, a Cala dell’Acqua e a Cala Fonte non sono al momento previste modifiche della situazione attuale per quanto si riferisce alle concessioni stagionali di attrezzature balneari.

 

(9)  –  Mi sembra chiaro che anche a Le Forna con il nuovo PUA aumenteranno le occasioni di lavoro e soprattutto, diversamente dal passato, queste saranno tutte in un quadro di assoluta legalità.

Se inoltre gli imprenditori turistici di Le Forna parteciperanno e vinceranno le gare per la gestione dei campi boe a Palmarola, sarà una bella cinquina (il superenalotto ci sarà con il porto turistico).

Aggiungo che la prossima estate saranno finiti i lavori, che inizieranno a giorni, per la riqualificazione del centro storico di Le Forna. Un ulteriore e nuovo biglietto da visita di cui vantarsi. Ordine e servizi adeguati in mare, rinnovata bellezza a terra: è un bel binomio che l’Amministrazione realizza in soli sette mesi di lavoro per Le Forna.

 

(10) –  Ultima questione: la compatibilità del nuovo PUA con le norme capestro del PAI Piano di Assetto Idrogeologico – NdR), che sono in vigore nel modo che conosciamo a causa delle manchevolezze delle passate gestioni sindacali.

Ho già spiegato su Ponza racconta come è andata la prima riunione presso la Capitaneria di Gaeta (leggi qui [4]). Non ho al momento nulla da aggiungere.

Assicuro tuttavia che ai primi di gennaio sarà a Ponza il geologo di chiara fama al quale il Comune affiderà il compito di proporre, area per area, le possibili soluzioni per la mitigazione delle zone rosse. Lavorerà con i privati interessati nelle diverse aree. Alcuni progetti di mitigazione di singoli privati o di gruppi (per esempio a Cala Feola) sono già stati concepiti e alcuni anche già approvati dall’Autorità di Bacino.

L’obiettivo dichiarato dell’Amministrazione è quello di ridurre sensibilmente le zone rosse.

Ho poi avuto assicurazione che è quasi finito il piano particolareggiato per le opere che consentiranno la messa in sicurezza di gran parte della spiaggia di Frontone e dell’area delle  antiche peschiere romane. Il bando di gara dovrebbe partire il prossimo febbraio.

Per Chiaia di Luna faremo un’ulteriore verifica delle stato delle reti di contenimento, nella previsione di riaprire la spiaggia la prossima estate, magari per un numero limitato di persone e solo con buone situazioni meteo marine. Così un’altra spiaggia ritornerà fruibile per residenti e turisti. E che spiaggia!

 

(11) –  In conclusione, il nuovo PUA e il quadro programmatico del porto che l’Amministrazione vi ha presentato sono lo strumento essenziale per il rinnovamento e l’allungamento dell’offerta turistica, per creare nuovi posti di lavoro e nuova ricchezza per i singoli e per il Comune.

 

Non bisogna avere paura del nuovo. Guardiamo avanti e non indietro.

 

Il Sindaco e tutta l’Amministrazione vi augurano Buon Natale e un 2013 che sarà sicuramente felice per tutti.