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Studenti, collegamenti ed altro, un disagio senza fine

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di Giuseppe Tricoli

 

Mi ero ripromesso giovedì sera di ascoltare con attenzione il messaggio dell’Amministrazione Comunale sull’annoso problema dei trasporti durante l’assemblea pubblica promossa, richiesta e organizzata dall’Associazione Culturale “A Priezza”, a cui va il merito di tentare di smuovere l’apatia che sembra aver colpito Ponza e parte della sua gente.

Dopo l’introduzione iniziale di Ugo Vitiello, la lettura di uno scritto proveniente dagli studenti ponzesi fuori sede, mi ha fatto cambiare idea: da padre, da ponzese, da uomo che su questo tema ha avuto ed ha ancora qualcosa da dire, mi sono sentito pervadere da un senso di impotenza verso eventi che, ritenevo e ritengo, siano precipitati per scarsa attenzione al problema reale.

L’intevento del Sindaco che, ha giustamente, rivendicato i meriti della sua gestione nei primi cinque mesi, mi ha lasciato stupefatto proprio sulla vertenza Laziomar. Dopo aver raccontato degli ultimi accadimenti, la soluzione ai problemi che è emersa  alla fine  era riposta nella conclusione del procedimento di privatizzazione della compagnia regionale: una autentica doccia fredda, nonostante io come il Sindaco sia un convinto assertore della privatizzazione. Mi spaventano i tempi ed ora anche i cavilli burocratici frapposti da uno degli 8/9 partecipanti alla gara, finalizzati a dilatare il tutto nel tempo.

Ho chiesto la parola e, siccome mi era venuto in mente il titolo di una vecchia rubrica del peiodico locale “Ponza Mia” dei fratelli Mazzella degli anni ‘60, ho stretto metaforicamente la mano al Sindaco per quanto di buono era stato fatto, ed ho annunciato una altrettanto metaforica “tiratina d’orecchie” per come era stata gestita la vertenza Laziomar.

Una amministrazione così brava a ribaltare (a loro dire) tante situazioni incancrenite e totalmente sbagliate se non illegali, come aveva fatto a perdere terreno nell’unico settore che all’atto del suo insediamento aveva trovato funzionante, quello dei collegamenti marittimi?

Ponza dispone di 2.190 corse annuali sulla linea B5 Ponza/Formia (che stranamente la Regione Lazio chiama T1 Formia/Ponza), pari a due corse di navi ed una di aliscafo giornaliere per tutto l’anno.

Da fine luglio, con l’incidente dell’Aliscafo “Monte Gargano” è dapprima scomparsa la partenza delle 08,00 da Ponza (spostata per comodità Laziomar alle 11,00), poi il rientro da Formia alle 14,30 e dal 29 settembre anche la corsa del M/t “Quirino” da Formia alle 09,00 e rientro da Ponza alle 14,30.

Mi sono permesso di evidenziare che se tutto l’impegno profuso aveva portato a ciò, vedevo rivalutato l’operato dei Sindaci del passato (accanto ai quali ho avuto il piacere di lavorare) che, comunque, avevano fronteggiato il continuo e costante tentativo di ridimensionare i nostri collegamenti, che, lo sanno tutti non è problema odierno  e non nasce per mettere in difficoltà chi amministra oggi. Ho fatto notare  che fino a qualche anno fa gli intelocutori di Ponza erano quattro Ministeri, le Regioni Lazio e Campania, Ischia, Capri, Procida e Ventotene e ogni provvedimento doveva essere concordato tra tutti questi attori. Oggi, buon per noi, gli interlocutori sono solo la Regione Lazio (proprietaria al 100% di Laziomar) e Ventotene.

Se ci siamo ridotti così è forse (non è una critica ma una constatazione) perché sin da luglio non abbiamo preteso ciò che ci competeva, dando quasi l’impressione di avere in atto trattative che dovevano garantirci tempi migliori: cosa è successo veramente non c’è lo ha spiegato nessuno!

Mentre l’operativo di Ventotene sul collegamento con Formia (1.774 corse annuali) non ha subito variazioni di sorta, eccezion fatta per la corsa veloce del lunedì mattina, noi abbiamo perso la corsa di aliscafo e la corsa di nave traghetto, portando a casa il collegamento “ibrido” del mezzo veloce che copre l’orario del traghetto.

Nel 2012 si parte alle 5,30 e si rientra a Ponza alle 21,00, i nostri studenti non possono tornare a casa per il fine settimana (se non con disagi enormi), un bel passo in avanti non c’è che dire, oltretutto senza una precisa data di cessazione dell’emergenza. Ho smesso da anni di ascoltare “Radio Banchina”, ritengo che un’Amministrazione deve dialogare attraverso i canali istituzionali, quando sento il nostro Sindaco rammaricarsi che deve apprendere le notizie dagli equipaggi, mi convinco che c’è qualcosa che non và e non c’è nemmeno più tempo da perdere.

Ho concluso il mio breve intervento con l’esortazione all’amministrazione a cambiare radicalmente strategia, sapendo che essa può contare sull’appoggio della cittadinanza e tenendo presente l’appello degli studenti fuori sede, ma è anche l’unica legittimata ad agire.

Ieri il colpo di scena degno di un abile autore teatrale.

Rientra in servizio l’aliscafo “Alnilam” (ovviamente cessa ipso facto il noleggio del non rimpianto “Snav Alcione” a dimostrazione che il mezzo che si sostituiva era solo quello di base a Ventotene!) e nel tardo pomeriggio le Agenzie di stampa battono la notizia che l’Assessore Regionale ai Trasporti, Luca Malcotti, ha reperito tre dei quattro milioni di Euro (!) che Laziomar reclamava in conto trasferimento dal Governo Nazionale.

 Da questa mattina abbiamo in linea sulla Formia/Ponza l’”Alnilam” che alle 10,20 si è presentato in porto, dove da luglio non vedevamo più un aliscafo degno di questo nome, alle 14,00 ripartirà per Formia mantenendo a poppa la sua reale destinazione “Ventotene” visto che per noi è sempre una sostituzione d’emergenza.

Ora però non ci sono più alibi di sorta.

Laziomar deve immediatamente provvedere alla sostituzione mediante noleggio di un traghetto e di un aliscafo perché Ponza non può continuare a pagare il prezzo di una scellerata gestione. Fosse anche per 15-20 giorni noi non possiamo più accondiscendere alle esigenze di cassa di Laziomar e a suoi eventuali progetti che non ci possono riguardare visto che sembrano finalizzati a effettuare il 100% dei servizi con il 50% della flotta, tagliando solo su Ponza.

Senza questi noleggi al danno patito sino ad oggi, si aggiungerebbe la beffa di aver contribuito a ripianare (con le nostre proteste) le entrate del vettore regionale, se è vero che i soldi sono stati erogati per garantire i posti di lavoro (certamente non messi in discussione dalle isole) e i diritti degli utenti e per questi motivi vanno subito impiegati.

Tutto ciò sarà vero e reale se la prossima settimana i nostri studenti potranno tornare a casa con la corsa veloce delle 14,30 da Formia e rientrarvi lunedì mattina alle 6,30 come hanno sempre potuto fare nello scorso anno scolastico e come sono ormai stati abituati da anni. Ciò significherebbe che ci è stato restituito, almeno, il nostro mezzo veloce dedicato, fosse il “Monte Gargano” o uno noleggiato non importa, ovviamente non catamarani classe “Alcione” e similari. Non accadesse ciò sarebbe purtroppo solo propaganda pre-elettorale a spese di ignari testimonials (tutti noi isolani) utilizzati per giustificare altri fini.  Ma a tutto c’è un limite.