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Lì dove il fresco c’è

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di Franco De Luca

 

Gli angoli dei corridoi, gli spigoli dei vicoli, le scalinatelle: i luoghi dove in inverno i colpi di vento costringono a stringersi nei giubbotti, ora sono i luoghi della frescura.

Corso Pisacane, lo slargo della Punta Bianca, la balconata della Parata, in questi tempi di calura eccessiva presentano ombreggiature  refrigeranti o spiragli per quel venticello che ridà respiro.

E sì che nei mesi freddi sono angoli da evitare specie se piove a vento: non c’è scampo perché non c’è riparo e l’ombrello è fuori uso.

Camminando in questi giorni fra i vicoli, dietro il Corridoio, nella stradina dietro la Chiesa, nella scaletta che dalla Punta Bianca porta alla banchina (vicino all’Iscaiuolo), un venticello inatteso porta refrigerio al corpo accaldato; ti fermi, riprendi fiato, appoggi  la borsa e godi, mentre il sudore s’asciuga, e i pensieri riprendono il flusso consueto.

Quanta calura, quanto disagio per le gambe che non vogliono procedere, per l’appiccicume dei vestiti, per un so che di pesante che grava sulle spalle.

Ma lì no, in quelle strettoie obbligate il vento è spinto a fluire, e porta sollievo. In questo caldo agostano.

 

Francesco  De Luca