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Lettera a un amico

[1]

di Michele Rispoli

 

In riferimento ad un precedente articolo di Franco De Luca (leggi qui [2])

Caro Franco,

Non  è giustizia – legalità, ma plotone di esecuzione

In pochi mesi siamo passati da un regime dittatoriale al “Plotone di Esecuzione”.

Dopo la giusta “dittatura”, troppo breve, mi sarei aspettato una bella e capace Amministrazione. Invece: solo Plotone di Esecuzione.

Un disastro!

 

Non c’è più spazio per le dieci-quindicimila presenze degli anni addietro. Volevamo   questo? Arrivare a ridurre le presenze a Ponza? Ci siamo riusciti.

I turisti  non danno fastidio ai ponzesi, anzi sono fonte di ricchezza.

I turisti danno fastidio ai forestieri che hanno casa a Ponza.

 

Chiudendo gli accessi al mare, alle spiagge, alle cale, Ponza muore.

Corre voce: “Adesso aprono Chiaia di Luna…”. Cosa è cambiato? E gli altri siti, detti “pericolanti”, rispetto agli altri anni cosa è cambiato?

Si sta avverando quanto si diceva in campagna elettorale: il Sindaco ‘forestiero’, senza esperienze amministrative, non farà gli interessi dei ponzesi.

Mi auguro che non sia troppo tardi.

Un incremento però l’abbiamo avuto: è aumentata a gendarmeria. Ora siamo veramente un presidio militare. Forse il Sindaco ritiene che le forze dell’ordine già in loco non sono sufficienti. I risultati dicono il contrario.

 

Chi vince comanda. Anche qualche esterno; chi ha messo la faccia, invece, timbra il tesserino di presenza. La gestione quotidiana degli uffici è sempre la stessa: enorme accumulo di pratiche inevase. Non è cambiato niente. Si doveva essere preparati almeno su questo; non occorrono capitali;  a far funzionare gli Uffici non si commettono paurosi reati penali.

Tra i nuovi eletti e loro tifosi circola il ‘tormentone’: Chi si piglia la responsabilita’ di..?

Allora, perché fare gli Amministratori?

Altra parole diffuse: “Il Commissario ha scritto- …ha detto- …ha ordinato- …ecc. Oppure: I nostri esperti dicono

Io conosco un solo esperto: il Consiglio Comunale.

 

Fare il Sindaco o l’Amministratore significa amministrare e non eseguire ordini od  imposizioni suggerite da altri, magari ingiuste, solo perché conseguenti di delibere, emesse da Amministratori inaffidabili… L’Amministrazione non può chiudere tutta l’isola, evacuare abitazioni od alberghi, senza una valida e solida alternativa.

Il Sindaco non può ordinare di chiudere e transennare e poi lasciar correre se il vento porta via le transenne. Se il provvedimento è giusto allora bisogna rimettere le transenne e sorvegliarle. Altrimenti si è quaquaraqua.

E’ vero, Ventotene fa pensare. Ma Ponza è sempre la stessa da secoli. Non è mai successo niente, tranne, forse, il suicidio di Chiaia di Luna.

In questi ultimi giorni mi sono riletto la prefazione di G. Panizzi del documento storico, pubblicato dalla Redione Lazio: “ISOLE PONTINE “Ponza Zannone e Palmarola”  e sullo stesso, l’ultimo periodo della relazione del geologo della R. L. Salvatore Paternò. Non so se il Sindaco di Ponza li ha letti.

Non mi hanno sorpreso l’impegno, la serietà e la professionalità del vicesindaco. Peccato che tutto il suo lavoro ed impegno per risolvere la quotidianità, cosa a Ponza molto difficile, vanno a sbattere contro le decisioni del Sindaco. Non si può “cominciare a” firmare le licenze per affittare le attrezzature da spiaggia e poi chiudere le cale dove gli operatori operano.

 

Un abbraccio.

Michele  Rispoli

Ponza, li 28 luglio 2012