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Informazioni di base sulle droghe d’abuso (13). Gli allucinogeni (3)

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di Sandro Russo

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Gli allucinogeni comprendono sia sostanze di derivazione naturale che prodotti di sintesi .

Tra le prime il cactus peyote (Lophophora williamsii) che ha la mescalina come principio attivo, e i funghi allucinogeni (genere Paneolus e Psilocybe). Oltre a sostanze contenute nella Datura (Fam. Solanacee) e, come già si è detto, la Cannabis ad alte dosi.

Tra i prodotti di laboratorio invece è da annoverare la dietilamide dell’ac. lisergico (LSD), attivo in quantità minime (microgrammi) tanto che era diffusa la pratica di spedirlo – negli anni floridi del boom americano della sostanza – con la colla dei francobolli o delle rilegature dei libri, ai cugini d’oltre oceano. Ancora di sintesi è la fenciclidina (polvere degli angeli – angel dust), un analogo strutturale di un anestetico, la ketamina (vedi in seguito), di cui riproduce l’effetto analgesico-dissociativo. Anche la fenciclidina è stata inizialmente impiegata come anestetico, poi eliminata dal commercio per l’alta incidenza di allucinazioni postoperatorie che duravano anche 12 ore. Attualmente è molto diffusa (soprattutto negli Stati Uniti, per la facile reperibilità e il basso costo), sul mercato illecito; la modalità di assunzione più frequente è l’ingestione, ma può essere anche iniettata, fumata o inalata.

L’introduzione e maggior diffusione degli allucinogeni sul mercato illegale, in Italia, risale agli anni ’70.

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Effetti. Gli allucinogeni causano uno stato di percezione alterata e la perdita temporanea del senso della realtà. Per altro verso, a fronte di un’esperienza psichica ed emozionale a volte sconvolgente, queste droghe provocano una scarsa sintomatologia fisica (parametri vitali, frequenza respiratoria e cardiaca, pressione arteriosa: tutti normali). La pericolosità per i consumatori e per la collettività consiste soprattutto nella alterata percezione del pericolo e conseguente esposizione a situazioni di rischio. E’ evidente che la convinzione di poter volare o di poter attraversare i corpi solidi può causare precipitazioni dall’alto o incidenti stradali, anche al semplice attraversamento della strada

Gli allucinogeni non determinano uno stato di dipendenza fisica e l’intossicazione acuta è un dato statisticamente irrilevante, sebbene tali sostanze possano determinare la manifestazione di disturbi psichici preesistenti (psicosi, schizofrenia), eventualmente latenti e non conosciuti dal soggetto stesso fino all’esperienza della droga.

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La sintomatologia dell’esperienza da allucinogeni si può schematizzare in tre fasi: la prima (10-30’ dopo l’assunzione) decorre senza particolari disturbi o con lieve malessere generale, nausea, vertigini, tachicardia, modesta midriasi, modificazioni del comportamento; dopo un’ora circa si manifesta la seconda fase (‘il viaggio’ vero e proprio) con allucinazioni e distorsioni delle percezioni sensoriali di vario tipo (soprattutto visive, ma anche olfattive e acustiche), labilità emotiva e comportamentale e alterazione dello stato di coscienza. Infine, il periodo di ripresa (8-12 h.) contrassegnato dal graduale ritorno al contatto con il mondo esterno e alla personalità abituale del soggetto. Può permanere astenia per 1-2 giorni.

Molti degli effetti collaterali sgradevoli dell’assunzione di allucinogeni (‘bad trip’: visioni paurose, reazioni d’ansia) possono essere contrastate con l’uso di comuni sedativi (benzodiazepine) per via orale.

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Il consumo dei allucinogeni, come unica droga assunta ha avuto un suo apice nel periodo del movimento hippie e poi si è progressivamente ridotto; attualmente tale consumo è considerato sporadico (o di nicchia), ma è esploso quello delle associazioni di farmaci in cui gli allucinogeni sono una componente.

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Se si considera una diapositiva (qui sopra) già mostrata all’inizio di questa trattazione, risulta evidente la logica che ha mosso l’ordine di presentazione: si sono trattate le amfetamine; quindi gli allucinogeni. Saranno considerati ora – nel prossimo capitolo – i prodotti di sintesi che associano una componente amfetaminica ad una allucinogena: è la grande famiglia dell’extasy…

 

Sandro Russo

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