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Bandierine di carta

di Gigi Tagliamonte

 

La festa di San Silverio era imminente, la scuola chiusa e ormai archiviata. I pali rossi con la punta gialla, quelli del Comitato, reggevano la “mortella” e la fila di lampadine, ma bandierine di carta, nulla.

Queste arrivavano, sempre l’ultimo minuto; l’ultima alba utile vedeva un giovane aiutato da tre o quattro assistenti infilare le bandierine colorate tra i rami intrecciati, ancora odorosi.

Erano terribilmente alte, irraggiungibili, senza la complicità di un adulto non c’era modo di conquistarne una. Poi, se t’avessero visto sul muretto, chiunque t’avesse visto, un misterioso tam tam avrebbe riportato tutto ai tuoi, nel mio caso a mia nonna.

Il pavesato festone di “mortella” restava anche per il 21, il giorno dei giochi.

L’anima di canapa iniziava però a cedere, niente a che vedere con la cima di nylon rinforzata da un robusto filo di ferro di oggi. Le bandierine più basse erano le prime a sparire poi, passaggio dopo passaggio, assalto dopo assalto, tutti i trofei colorati andavano a gratificare qualche bambino.

Oggi giace, qualche foglia già secca, tutte le bandierine infilate, lungo il muretto, la mortella.

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Precisazione a margine: le bandierine poi saranno recuperate dal Comitato, penso per riusarle il prossimo anno… che è anche un risparmio!

 

Gigi Tagliamonte