Attualità

Informazioni di base sulle droghe d’abuso (11). Cocaina (2)

di Sandro Russo

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La cocaina è un alcaloide contenuto nelle foglie della Erythroxylon coca; la  pianta, tipica dei climi sub-tropicali caldo-umidi, cresce ad un’altitudine tra i 700 e i 2000 metri in Sud America (Ecuador, Colombia, Bolivia, Perù, Cile e Brasile) ed in Asia (Birmania, Indonesia). Dai paesi dell’America Latina soprattutto, muove il traffico internazionale illegale che si avvale occasionalmente di corrieri della droga [‘cavalli’, body packers o mules – (vedi in seguito)].

Dalla cocaina base (grezza) si ottengono sia la cocaina cloridrato (usata per lo sniffing e per l’iniezione endovenosa) che la free base cocaina o ‘crack’ (fumata insieme al tabacco di sigaretta).

La cocaina, in tutte le sue preparazioni, aumenta la concentrazione nelle connessioni nervose (sinapsi) di una particolare famiglia di mediatori chimici – dette mono-amine: nor-adrenalina, serotonina e soprattutto dopamina – , con conseguente aumento di stimolazione e di attività nelle sinapsi sensibili ad esse (dopaminergiche, ovvero che funzionano ‘a dopamina’).

Gli effetti peraltro sono di intensità diversa per la sostanza ‘sniffata’ o fumata rispetto alla somministrazione endovenosa, che produce un effetto acuto (flush) definito come ‘esplosivo’, spesso alla base dei comportamenti violenti, a volte immotivati, riportati dalle cronache.

Effetti – La cocaina provoca una sindrome globale di stimolazione – sia del sistema nervoso centrale che del sistema autonomo – che si manifesta con agitazione, loquacità, disinibizione, potenziamento dell’attività mentale, aumento dell’attività muscolare e diminuzione del senso di fatica; inoltre con segni e sintomi da ipertono simpatico, come aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, dilatazione della pupilla (midriasi), lieve aumento della temperatura corporea.

In caso di overdose il paziente presenta un quadro clinico complesso. Si manifestano uno stato ansioso o di eccitazione, reazioni di panico, confusione mentale; aumentano sia la pressione arteriosa che la frequenza cardiaca; possono insorgere aritmie o dolore cardiaco (angina pectoris); le pupille sono fortemente midriatiche; i muscoli induriti e dolenti. Va considerata la possibilità di un coinvolgimento renale da deposizione di sostanze (mioglobina), liberata dai muscoli che si trovano a lavorare in condizioni di sofferenza (in termini medici: rabdomiolisi).

La morte può conseguire a infarto acuto del miocardio con aritmie fatali oppure ad un evento cerebro-vascolare da innalzamento acuto della pressione arteriosa che provoca la rottura di un’arteria cerebrale eventualmente già lesa.

Cenni di diagnosi e trattamento. La condizione va sospettata in presenza di una sintomatologia di esagerata eccitazione; di comportamenti eccessivamente estroversi e fuori dell’ordinario per il soggetto; la presenza di pupille dilatate può essere una ulteriore  indicazione, insieme ad una frequenza cardiaca elevata, a ‘pressione alta’, aumento della temperatura corporea. L’esame laboratoristico di conferma è il dosaggio urinario della  metil-ecgonina, il metabolita della cocaina.

Si è già detto nel precedente articolo che l’etanolo, presente nelle sostanze alcoliche contemporaneamente assunte, dà origine ad un composto chiamato coca-etilene, che in termini di sintomatologia, rafforza decisamente l’effetto di entrambe le droghe.

 ***

Nell’overdose da cocaina è necessario che il soggetto sia immediatamente sottoposto ad attenzione medica, perché la condizione è a rischio di vita.

Bisogna fornire un adeguato supporto delle funzioni vitali. Non esiste un antidoto specifico, come può essere il naloxone – Narcan ® – per gli oppiacei; anzi l’impiego dei farmaci è particolarmente delicato. Vanno controllati l’ipertono del sistema nervoso autonomo, l’ipertensione, la tendenza alle aritmie, l’agitazione psicomotoria.  Considerare sempre la possibilità di un coinvolgimento dei muscoli (rabdomiolisi), e predisporre gli appropriati accertamenti diagnostici (determinazione degli enzimi muscolari).

L’eventuale problema della rimozione degli ovuli ingeriti e presenti a volte in grandi quantità nell’intestino dei cosiddetti ‘corrieri della droga’ (body packers o muli) si affronta generalmente con la semplice attesa dell’evacuazione spontanea; a volte può essere necessario applicare la tecnica della irrigazione gastrointestinale con polietilenglicole (PEG).

 

Sandro Russo

 

Nota – L’autore è medico tossicologo; fino al 2009 Aiuto Dirigente del Centro Antiveleni del Policlinico Umberto 1°; Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

Questi articoli costituiscono la trasposizione in forma scritta degli incontri avuti dall’Autore con i giovani della scuola, il 2-3 aprile u.s., presso l’ITC di Ponza Le Forna.

 

[Informazioni di base sulle droghe d’abuso (11) – (Continua); Cocaina (2) – Fine)]

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