Ambiente e Natura

Vele e Bandiere 2012

di Silverio Lamonica

 

Ponza vede sfuggirsi ‘sotto il naso’, anno dopo anno sia le ‘vele’ che le ‘bandiere blu’. C’è poco da fare, chi l’ha amministrata nel corso di quest’ultimo ventennio ha preso sotto gamba il fattore ambientale che, per un luogo turistico, è di estrema importanza.

Cosa sono le ‘vele’ e le ‘bandiere blu’? Con qualche differenza tra loro, entrambi i riconoscimenti – le vele di Legambiente e le bandiere blu della FEE (Foundation for Environmental Education) – sono assegnati sulla base di una serie di criteri e indicatori ambientali:

a) Criteri

– educazione ambientale: ancora si segnala qualche episodio, sia pure sporadico di bracconaggio. Iniziativa lodevole è l’aver istituito la stazione di osservazione ornitologica a Le Forna (che però ha finalità puramente scientifiche e non anti-bracconaggio – NdR);

– gestione del territorio: finora la massima parcellazione della proprietà privata dei terreni e il controllo spietato tra confinanti hanno salvato l’isola dalla cementificazione e dall’abusivismo;

b) Indicatori

– impianti di depurazione funzionanti: specie a Le Forna sono assenti, con fogne a cielo aperto che sfociano direttamente a mare;

– gestione rifiuti: l’area di raccolta di Capobianco è tuttora sotto sequestro; quasi assente la raccolta differenziata e la raccolta dei rifiuti pericolosi. A questo va ad aggiungersi l’inquinamento ambientale da  idrocarburi della spiaggia di Giancos con procedimento penale in corso;

– cura arredo urbano: quasi del tutto assente e ovunque carente

– accessi al mare senza limiti: Spiaggia di Chiaia di Luna chiusa totalmente al pubblico, come pure Cala dell’Acqua e altri tratti di costa, interdetti al 90% (!) dal servizio geologico regionale.

 

È  chiaro che in queste condizioni Ponza non solo non può avere diritto ad una ‘vela’ (a stento può aspirare al remo) ma non può inalberare nemmeno la prestigiosa ‘bandiera blu’ (al limite quella nera col teschio della filibusta, come qualche nostro concittadino su Facebook ha argutamente osservato).

Ecco dove ci hanno portato le Amministrazioni di questi ultimi venti anni, anzi hanno fatto di più: hanno spianato quel meraviglioso faraglione di Cala Fonte e hanno distrutto col tritolo la scala plurisecolare di Cala Inferno, così come i famigerati talebani distrussero le statue del Budda in Afganistan.

Meno male che sono fuori gioco, altrimenti avrebbero raso al suolo il Caciocavallo, l’Arco naturale di Aniello Antonio e così di seguito.

La nuova Amministrazione deve affrontare prioritariamente questi problemi e la minoranza dovrà spronarla e vigilare. Quest’ultimo compito potrà farlo benissimo Ferraiuolo, data la sua notevole esperienza di sindaco e di assessore provinciale, coadiuvato dagli esponenti della sua lista non eletti a causa della nuova normativa elettorale.

Buon lavoro

Silverio Lamonica

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