di Lino Catello Pagano
Ho mosso i miei primi passi, lungo le tue vie
Ho respirato la tua aria pura e leggera fatta di salsedine
Mi hai lasciato andare sapendo che sarei ritornato
Mi hai visto crescere come cresce il grano.
Di te ho bevuto fino a saziarmi, ora mi manchi
Sì, ora mi manchi, mi mancano quegli spruzzi di sale sulla faccia
Mi mancano le tue strade acciottolate dove i miei zoccoli facevano rumore
Mi mancano di te quelle salite e quei vicoli nascosti dietro le facciate colorate.
Si manca quell’abbraccio completo che il tuo porto porge chi arriva da lontano
Mi manca il rumore delle onde del mare di Chiaia di Luna.
Mi manca tutto quello che mi è appartenuto e ora non è più mio
Mi manca quel viaggio che porta al Cimitero.
Ora che son lontano sento che mi manchi, ma così è deciso,
Vivo l’età della sapienza come un bambino in fasce
Sento sulla mia pelle lo sporco di chi vive tra fumi e nebbie di città
Ma vivo con l’animo colmo e pieno di te, mia isola lontana,
Il mio cuore straripa di te, ogni tua immagine gonfia il mio cuore,
pieno di orgoglio a te appartenuto, ora vecchio ma non stanco,
combatto la vita e i malanni, pieno di acciacchi e di affanni,
combatto con l’orgoglio di figlio di questo scoglio .
Tu isola diffamata da voci di gente, che ti spoglia per niente
Vorrei che un giorno colui che ti protegge sentisse le voci del cuore
Di chi per Lui avuto amore, e la sua mano assennata rendesse l’isola
Ancora una volta smagliante, piena di luce e di amore
…Ponza, sei nel mio cuore.
Lino Catello Pagano