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“Maggiore Baracca”

[1]di Gino Usai

Il 31 agosto 1940, al comando del capitano di corvetta Enrico Bertarelli, il sommergibile della Regia Marina Italiana “Maggiore Baracca” partì da La Spezia  per le sue missioni di pattugliamento nell’Oceano Atlantico, con a bordo 7 Ufficiali, 50 Sottufficiali e Comuni. Tra loro il marinaio ponzese Giuseppe Papis.

Alla sua sesta missione, il  7 settembre del 1941, (il comando intanto era stato assunto dal tenente di vascello Giorgio Viani) il sommergibile si mise in cerca di un convoglio segnalato dalla base.

Il giorno dopo, l’8 settembre, il “Baracca” fu rilevato dal radar del cacciatorpediniere HMS Croome  a oltre 7500 metri di distanza. Il sommergibile fu bombardato con due scariche di bombe di profondità, la seconda delle quali causò gravi danni – spegnimento delle luci,  motori e timone fuori uso, infiltrazioni d’acqua a poppa  – obbligando il Baracca all’emersione; il sommergibile aprì poi il fuoco con i cannoni ma fu subito cannoneggiato e mitragliato venendo messo fuori uso; mentre venivano avviate le manovre di autoaffondamento e l’equipaggio iniziava ad abbandonare il Baracca, il Croome lo speronò a poppavia della torretta affondandolo in pochi istanti assieme a 28 uomini (3 ufficiali e 25 fra sottufficiali e marinai), mentre 32 (fra cui il comandante Viani) furono recuperati e fatti prigionieri dal cacciatorpediniere britannico; tra loro il nostro Giuseppe Papis. Il Croome riportò nello speronamento gravi danni, necessitando di un mese di riparazioni.

L’Italia perdeva così un altro gioiello della Marina Militare.

Il Baracca aveva svolto 6 missioni di guerra, tutte in Atlantico, percorrendo complessivamente 23.296 miglia in superficie e 1566 in immersione.

Il 24 febbraio 1995 al Comitato di S. Giuseppe di S. Maria di Ponza giunse il seguente telegramma:

“A Te o glorioso Patriarca S. Giuseppe che ad una mia invocazione dalla profondità di 130 metri mi apparisti in visione sulla prora del sommergibile e sorridente mi dicesti ”Non temere, n’ave’ paura”. Mi salvasti dalle acque atlantiche quel fatidico mattino del giorno 8/9/1941 per l’affondamento del sommergibile “Baracca”.

Invio questa mia piccola offerta in segno di perenne riconoscimento per i festeggiamenti che si terranno in tuo onore.

Benedico sempre quel pezzetto di terra dove nacqui. Giuseppe Papis.

 

Gino Usai