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Il piccolo ricettario (5)

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in concorso

 

Nell’ampia sezione del Piccolo Ricettario dedicata ai dolci, non poteva non esserci il Casatiello, dolce pasquale per eccellenza, preparato in ogni casa e in quantità industriali, per regalarlo.

Robert Ispas ne dà la ricetta e conclude con l’ovvio – per lui che fa la seconda elementare – “infornare a 180° per 40/50 minuti”; la frase suscita un’ondata di ricordi in chi ha qualche anno più di lui.

Quelli di Annalisa Curcio, ad esempio, sono legati al forno di suo padre Temistocle, in via Corridoio: – Di casatielli se ne facevano tanti, si cominciava a impastare tra mercoledì e giovedì santo e, una volta che erano ben cresciuti, li portavano da mio padre, al forno, per cuocerli. Ognuno usava mettere dei segni di riconoscimento, chi foglie d’ulivo, chi stuzzicadenti o pezzettini di carta; molti al centro mettevano un uovo, soprattutto per i bambini. Negli stessi giorni si facevano pure le pastiere di grano e di pasta o riso. Per i fornai era una gran fatica continuare tutto il giorno a cuocere per i clienti senza pausa, ma per me era festa: tutte quelle persone, quelle chiacchiere e anche discussioni sulle precedenze, sulle ricette, o su quali erano riuscititi meglio!-

Assunta Scarpati, chef del ristorante ‘A Casa di Assunta’, a commento della ricetta che, qualche tempo fa, ha inviato a Ponzaracconta (leggi qui [2]), scrive: – Mammà mi diceva che la forma tondeggiante, a ciambella, era per simboleggiare la corona di spine di Gesù… La preparazione di questo dolce richiede l’utilizzo del criscito che non è altro che una pasta acida… Il criscito nasce dal fatto che il pane non si faceva tutti i giorni, anzi… di solito era una scadenza quindicinale: alla fine della preparazione dell’impasto se ne conservava un pezzo che si faceva seccare per poi rinnovarlo, con acqua ed altra farina…-

E Pasquale Scarpati, maestro per capacità di evocare un mondo di odori e sapori scomparsi, scrive (leggi qui [3]): – Per non parlare dei casatielli di vari tipi e varie forme. Quelli più morbidi e quelli più ammazzaruti, che ’ndozzano ’n ganne, quelli rotondi tipo panettone e quelli intrecciati; io aspetto soprattutto quello con l’uovo sodo in mezzo.

Rita Bosso 

U’ casatielle

di Robert Ispas

 

Questo è un dolce che si prepara a Pasqua.

Prima si prepara un impasto che si chiama “criscito”. In una ciotola si mettono 300 grammi di farina, 25 grammi di lievito di birra e un bicchiere di acqua tiepida. Si fa un impasto morbido e si mette a lievitare 1 chilo di farina.

Altri ingredienti

8 uova

500 grammi di zucchero

350 grammi di strutto

un bicchierino di anice

buccia grattugiata di 2 limoni

5 grammi di sale

 

Procedimento

La sera prima unite 150 grammi di “criscito”, un uovo, 2 cucchiai di zucchero  e 2 di farina.

Impastare e lasciare lievitare per tutta la notte.

La mattina ripetere l’operazione della  sera prima e far riposare l’impasto per 8 ore.

A questo impasto aggiungere il resto degli ingredienti. Lavorare a lungo finchè l’impasto risulterà  elastico e mettere in stampi unti di strutto .

Lasciate lievitare fino al raddoppio; infornate a 180 gradi per 40 /50 minuti.

 

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Robert Ispas

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