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Il ballo in maschera

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di Silverio Lamonica

 

Assunta, con una lodevole iniziativa, ci ha introdotto nella favolosa atmosfera carnevalesca. A seguire Lino con l’entusiasmante esperienza “in maschera” in Libia. A questo punto anch’io intendo dare il mio modesto contributo con una poesia.

Anche questo sonetto, come l’altro dedicato alla Befana, è stato scritto per i bambini. Già, i bambini, ma ci sono ancora i bambini? Io me lo chiedo, all’unisono con Gino Usai, il quale ha già illustrato in modo esauriente l’argomento, il 6 gennaio u.s. con l’interessante articolo sull’Epifania.

Sono d’accordo con  lui. I genitori di oggi sono quasi tutti rosi dall’ambizione; vogliono che i loro figli brucino a tutti i costi le tappe.

“La fanciullezza dev’essere saltata a piè pari” sembra essere la parola d’ordine. Perché mai i loro figli dovrebbero perdere tempo a leggere il romanzo di Molnar “I Ragazzi della Via Pàl”, quando possono applicarsi, a 12 anni suonati, agli scritti dei “Ragazzi di Via Panisperna”? (Segrè, Pontecorvo, Maiorana e altri illustri fisici e matematici che approfondirono gli studi sotto la guida di Enrico Fermi, presso il  Regio Istituto di Fisica, proprio in Via Panisperna a Roma, tanto per intenderci). “Quelli si che erano ragazzi in gamba!” Esclameranno, forse con un sospiro, le mammine di oggi (sebbene quei “ragazzi” fossero un po’ più “grandicelli”).

Ma noi siamo ostinati. E questo sonetto è, comunque, dedicato ai bambini (genitori volenti o nolenti). E poi, siamo nel periodo carnevalesco: scherziamoci su, ne vale la pena!

E  adesso passiamo alle rime…

 

Il  ballo in maschera

Le mascherine tutte vanno al ballo:

In testa, saltellando, c’è Arlecchino,

a Colombina solo fa l’inchino

e a Balanzone, pensa, pesta un callo!

Fracassa, il capitan, viene a cavallo;

la dama toglie presto a Meneghino,

un poco lo conforta Rugantino,

vestito a festa, tutto rosso e giallo.

A Meo Patacca piace solo il tango,

il valzer vuol ballar però Brighella,

Gianduia con la polka gusta un mango.

Appare sul proscenio Pulcinella:

“Mettimmece d’accordo, sinnò piango!”

E tutti insieme fan la tarantella.

Buon Carnevale a tutti e, cari bambini, mascheratevi, magari senza farvi scoprire dalle vostre mamme! Ma, care mamme e papà, mascheratevi anche voi! Divertitevi finché potete… Pensate, la Quaresima si avvicina e… che Quaresima! …Almeno proviamo a esorcizzarla!

Un caro saluto “in maschera”.

Silverio