Lamonica Silverio

Nozioni sulla Parrocchia di Regio Patronato in Ventotene 1876 (2)

proposto da Silverio Lamonica

 

Come ho già annunciato, invio un altro interessante documento relativo alla Parrocchia di Ventotene del 1876. La relazione fu scritta dal Parroco Don Gabriele Musella (probabilmente un antenato dell’Arciprete Musella) ed è un altro importante tassello, assieme alla relazione dell’anonimo deputato sul domicilio coatto di Ventotene della medesima epoca – Leggi qui e agli articoli precedenti – per conoscere meglio la vita del tempo in quell’isola. Notevole è il numero dei sacerdoti – allora le vocazioni non scarseggiavano – quasi tutti di Ventotene, almeno a giudicare dai cognomi. Alla relazione sono allegati tre documenti interessanti, di epoca precedente, che lascio scoprire al lettore.

Chissà se anche agli amici ventotenesi interesserà…

Silverio Lamonica

 

 Per la prima parte, una analoga Relazione riguardante la Parrocchia di Ponza: leggi qui

 

Incartamento concernente le nozioni sulla Parrocchia di Regio Patronato in Ventotene chieste da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignore Arcivescovo intimazione della sacra visita

1876

Nozioni sulla Parrocchia di Regio Patronato in Ventotene

 

L’unica e sola Chiesa e Parrocchia in quest’Isola fu fondata dal Real Governo il 13 Marzo 1769, ed a 22 Luglio 1774 fu benedetta dal Vescovo di Gaeta il quale la dedicava a S. Candida V. e M. di Cartagine, Protettrice dell’Isola, la di cui festa si celebra il 20 Settembre solennemente a spesa del Popolo, e ciò si rileva dalla Storia di Ponza e Ventotene, mentre in archivio nulla esiste.

Detta Chiesa abbisogna di positive riparazioni nella soffitta, ed altre piccole riparazioni nell’interno, e nell’esterno di essa; e ciò spetta al Governo, Ministero Culto, qual patrono.

In essa vi sono quattro altari, de’ quali il primo, cioè l’altare maggiore è tutto di marmo con ciborio sotto il titolo di S. Candida e fu benedetto, come sopra, dal Vescovo. Desso è privilegiato quotidianamente come dalla leggenda sotto il quadro di S. Candida, situato nel muro sopra l’altare, innanzi a cui arde sempre la lampada, e la chiave del ciborio, ove si conserva il SS.mo, si tiene dal Parroco. Il secondo altare sopra di cui in apposita nicchia nel muro si conserva la statua della Protettrice S. Candida, e per cui vien chiamato l’altarino di S. C., è anche tutto di marmo col sacro ciborio, ed è del pari semplicemente benedetto colla pietra sacra. Il 3° altare dedicato a Maria SS. Del Rosario, di cui la statua sta in apposita nicchia nel muro su di esso, è di fabbrica con la mensa di legno con la sola pietra sacra in essa, avendo il Ciborio di marmo. Il 4° altare è anche di fabbrica colla mensa, e ciborio di marmo, ed appartiene alla Congregazione, eretta nel 1847 sotto il titolo di Maria SS.ma Addolorata, la di cui statua sta nella nicchia a muro su di esso altare ed il tutto sotto la giurisdizione Spirituale del Parroco mantenuto a cura della Congregazione rimasta oggi di sola e pura divozione senza rendita di sorta.

Nella prefata chiesa si consegue indulgenza plenaria solo il giorno della Protettrice, ottenuta in perpetuum da Monsignor Pergamo, e concessa dal Papa Pio VI il 24 Gennajo 1783, comunicata dal prelodato Vescovo qui in santa visita il 30 Giugno 1784 come dal testimoniale in questo Archivio.

Vi sono tre confessionali chiusi collocati in sito aperto della Chiesa la quale ha la debita Sagrestia fornita dei necessarii armadii, in cui si conservano gli oggetti di argento e di oro, le di cui chiavi si tengono dal Parroco, e le sacre suppellettili che si custodiscono dal Sagrestano, come dal qui annesso notamento estratto dal verbale di consegna depositato in archivio.

Il Clero si compone di sei sacerdoti, come qui appresso si fa menzione.

Il Parroco a nome Musella Gabriele nominato con Regio decreto del 1° Novembre 1868, venne canonicamente investito dalla Rev.ma Curia Arcivescovile con Bolla del 2 Dicembre detto anno. Egli ha per consegna Lire 612 annue, colla ritenuta di ricchezza mobile, pagabile a trimestre maturato dalla Amministrazione del Fondo per il Culto, dietro fede di rito, che si rilascia dal Sindaco. Altri tre sacerdoti fin dalla fondazione della Chiesa assegnati dal Governo per coadiutori al Parroco con Regio Decreto, oggi provvisti in persona del Sig.r D. Antonio De Luca, D. Francesco Taliercio e D. Antonio Gaudioso, a ciascuno dei quali pel servizio della popolazione in questa Parrocchia, il Governo corrisponde l’annuo assegno di Lire 408 che si paga dalla predetta Amministrazione anche a trimestre maturato dietro però certificato del Parroco che attesta l’adempimento degli oneri, e dietro fede di rito del Sindaco. Gli altri due sacerdoti a nome D. Beniamino Santomauro e D. Filippo Tuccillo sono semplici preti senz’oneri di sorta, e senza emonumento ( emolumento? N.d.t.) governativo, né ecclesiastico. Ma i medesimi si prestano nelle occorrenze alla Chiesa col beneplacito del Parroco partecipando dei tenui e rari avventizii.

Per le spese di Sagrestia la ripetuta Amministrazione paga a trimestre maturato pel Sagrestano £ 13 al mese, dietro sua dichiara in carta da Bollo e per tutte le altre spese di cera, olio, lavatura di biancheria, vino ed ostio occorso per il solo mantenimento giornaliere del Culto, senza incaricarsi di alcuna solennità nell’anno dietro l’elenco di tali esiti indispensabili, che si fa dal Parroco con annessa  dichiara di ogni sincolo provveditore degli oggetti munita di marca da Bollo col visto del Sindaco a tutti i prefati documenti si fa da costui la rimessiva alla più volte ripetuta Amministrazione da cui dopo l’elasso (il lasso? N.d.t.) di quattro o in cinque mesi vien fatto al Parroco il debito rimborso.

Le funzioni poi alle solennità straordinarie, che si fanno in detta Parrocchia a cura esclusivamente del Parroco senza sovvenzione Governativa di sorta, sono quelle numerate nel qui accluso elenco.

La Chiesa ordinariamente si apre a Matutino e si chiude verso le 10 a. M. Al giorno si apre verso le quattro e mezza e si chiude fatta la serotina, dopo l’Avemmaria. La Domenica poi e nei dì festivi si chiude verso la mezza p.m. ed al giorno si apre e si chiude come sopra, facendosi in detti giorni sempre la Dottrina ai ragazzi e alle figliole colla spiega del Vangelo alla mattina.

Sull’astrico (sul lastrico? O copertura – N.d.t.) della Chiesa e propriamente a all’angolo Sud Ovest è situato il campanile aperto con due campane, una piccola ed un’altra grande, e vi si accede per la scalinata dell’abitazione del Parroco, attigua alla Chiesa, in cui egli abita, detta comunemente Cenobio, località anche di Regia pertinenza, rivendicata dall’attuale Parroco Musella a Giugno del 1872 dal Ministero delle Finanze in poter di cui trovavasi, perché al 1860 fu occupata dai Garibaldini, poscia dagli uffiziali del presidio e finalmente passata al Demanio si occupava dai borghesi, con pagarne l’affitto mensile, nell’intelligenza che al 1° piano ogni cappellano coadiutore occupa la sua stanza.

Nel Camposanto poi, fuori dell’abitato vi è una piccola cappella, mantenuta dal Municipio, il quale mantiene pure il cappellano, che in ogni anno vien confermato, o nominato dal Consiglio autunnale, oggi in persona del R° Sacerdote D. Beniamino Santomauro con una piccola gratificazione annuale. In detta cappella l’altare è di fabbrica, la mensa è di legno con la sola pietra Sacra.

Finalmente è a sapersi che nella vicina Isola di San Stefano appartenente a questo Municipio e Parrocchia evvi un Penitenziario, dove sono due cappelle, uno nell’interno di esso con Alterino e ciborio di marmo, l’altra nell’esterno con altare di fabbrica, mensa di legno con la sola pietra Sacra, e tutte e due sono esclusivamente mantenute da quell’Amministrazione ed ivvi anche un Cappellano Governativo con Lire 100 al mese, Ministero Interno, oggi in persona del Rd. Sacerdote D. Bartolomeo Scoti (Scotti ? – N.d.t) dell’Isola d’Ischia, nell’intelligenza che in tutti i giorni festivi va colà un Sacerdote di questa Isola per la 2^ messa alla cappella esterna, a cui vengono corrisposti dalla predetta Amministrazione Lire 4 per ogni messa.

 

Ventotene 1 Settembre 1876

Il Regio Parroco

Gabriele Musella

      (Timbro tondo con scritta:

“Regia Parrocchia di Ventotene e 

S. Stefano – S. Candida V. e M” )

ed effige di S. Candida

Notamento degli oggetti di argento ed oro in consegna del Parroco

Argenteria

 

Calici N° 3 due di argento ed uno di argento dorato.

Incensiere di argento, uno colla rispettiva navetta.

Lampade di argento N° 4, due grandi e due piccole, più un’altra piccola per avanti alle statue.

Una sfera di argento con rispettivo piede.

Pisside N° 3, due di argento, ed una colla coppa di argento; più una piccola pisside portatile, ossia scatoletta.

Una reliquia di argento della Protettrice S. Candida.

Tre chiavette di argento per la custodia, compresa quella per la custodia di S. Candida.

Un secchietto di argento colla relativa aspessoria.

Diademi di argento per la statua di S. Candida N° 2.

Idem piccoli N° 2, come pure un cerchio di argento pel Cristo di gloria. Tre piccoli vasi di argento per l’olio santo e crisma.

 

Oro di S. Candida

Oro lavorato consistente in una collana, un laccettino, ed un laccio a filagrana; nonché tre braccialetti con pietre di rubini falsi, come pure diversi anelli, orecchini e spille, il tutto nel peso complessivo di Drappesi 496 quattrocento novantasei. Più due paia di fioccagli di corallo con finimenti di oro. Più due orecchie di argento.

Oro per la Madonna del Rosario

Un pajo di fioccagli di perle di Drappesi 47 Quarantasette. Oro lavorato consistente in una collana, un laccetto con piccol core, ed un laccio ancora a filagrana, non che varii orecchini, ed anelli il tutto nel peso complessivo di Drappesi 200 Duecento.

 

Notamento delle sacre suppellettili in consegna al Sagrestano

Un terno con fondo lattino gallonato d’oro. Idem rosso gallonato d’oro falso. Idem di varii colori giornaliero. Idem verde. Idem nero. Piviali N° cinque. Pianete N° dodici. Tovaglie giornaliere N° dieci. Idem festive N° sette. Messale dei morti N° due, idem pei vivi N° quattro. Cotte semplici giornaliere N° cinque.

In quanto poi ai candelieri e fiasche, ogni altare ha un doppio parato. Uno giornaliere quasi fuori uso per vetustà, e l’altro mediocre per le solennità.

Per copia conforme all’originale verbale di consegna redatto il giorno 9 Dicembre 1868, che si conserva in questo archivio.

 

Ventotene 1° Settembre 1876

Il Parroco Regio

Gabriele Musella

 (Timbro come sopra)

 

Elenco delle sacre funzioni e solennità che si eseguono durante l’anno nella Parrocchia di Ventotene

Al 1° dell’anno messa solenne, esposizione del Divinissimo col canto del Veni Creator Spiritus, ed analogo discorso infine. Solennità dell’Epifania. Al 1° di Quaresima Benedizione delle ceneri, eccetera. Nella Quaresima poi in tutti i venerdì e Domeniche la Via Crucis con debiti sentimenti morali etc. Messa solenne nel giorno di San Giuseppe ed altre solennità etc. Idem nel giorno della annunciazione di Maria. Benedizione e solennità nella Domenica delle Palme col canto del Passio. Nella settimana maggiori solennità del Giovedì santo anche col canto dell’ufficio delle tenebre, e predica della passione. Il venerdì santo tutte le funzioni col passio cantato . Nel Sabato Santo tutte le funzioni corrispondenti, e solennità finalmente nel giorno di Pasqua. Mese Mariano con i debiti sermoni in ogni sera. I tre giorni delle rogazioni colla solennità nel giorno dell’Ascensione. Idem nel giorno di Pentecoste. Idem nel Corpus Domini con la processione per tutto l’abitato. Solennità nel giorno di San Pietro e Paolo con messa cantata. Novena e solennità per l’Assunzione di Maria SS.ma. Idem col triduo nel giorno del SS.mo Rosario. Solennità nel giorno di tutti i Santi con messa cantata. Settenario dei morti con la commemorazione solenne e predica nel giorno due Novembre. Novena con la debita solennità e messa cantata per l’Immacolata Concezione. Novena di Natale con solennità la notte, officio cantato con analogo discorso e processione per la Chiesa col bambino al Presepio. Il 31 Dicembre finalmente alla sera esposizione del Divinissimo col Te Deum e discorso infine in ringraziamento della chiusura dell’anno.

Tutte le sopradescritte funzioni e solennità si fanno onninamente a cura e peso del Parroco senza sovvenzione Governativa di sorta, meno la Novena della Protettrice con tutta la solennità, e quant’altro si pratica per solennizzare la Santa Patrona, il tutto si fa a cura e peso del Popolo. Il dì 20 settembre come si è detto altrove.

 

Ventotene 1° Settembre 187

Il Regio Parroco

Gabriele Musella

( Timbro c.s.)

 

Alligato N° 1

Fattosi da me presente al Re quanto ha l’intendente dei Stati allodiali proposto sul riferito dal Sopraintendente della Salute di Ponza, e Ventotene, Fiscale D. Antonio Bianchi intorno ai motivi, per cui crede potersi destinare alla Cura delle anime di quelle due Isole, i Preti secolari in luogo dei Cappuccini, che attualmente sono, tanto pel bene spirituale di quei coloni, marinari e truppa, quanto pel risparmio del reale erario: e quindi la M. S. (Maestà Sua – n.d.t.) avendo rilevato le continue inquietezze, che hanno cagionato detti P.P. Cappuccini nelle reali due Chiese di quelle Isole per essere stati i medesimi sempre malcontenti, e più di loro, e della loro condotta, sono state mal soddisfatte quelle due popolazioni, per cui continui sono stati alla Delegazione Allodiale i rapporti, e le doglianze contro di essi, e tuttavia ne giungano; né han voluto a scuoterli le minacce, o i buoni trattamenti dal detto Intendente verso di essi usati; giacché avvezzi alla vita claustrale, mal si adattano alla vita civile, ed alla cura spirituale delle anime; siccome S.M. si è uniformato al parere dato, non meno dal detto sopraintendente, e Fiscale Bianchi, che dall’ E. V. in questo assunto, così ha risoluto, ed ordinato, che trovandosi nel nuovo piano formato da esso Fiscale il maggior servizio di Dio, la maggior sodisfazione di quelle popolazioni per la cura delle loro anime,  e del risparmio altresì dei reali interessi si destinano nelle cennate Isole dei buoni preti in luogo dei P.P. Cappuccini. Nell’Isola di Ventotene vi ha nominato per Parroco il Sacerdote D. Vito Noto col soldo di docati 12 al mese, e con esso due preti cappellani da servire per suoi coadiutori D. Giovanni Matassa e D. Pietro Magliocca col soldo di docati 8 mensili per cadauno.

E che trovandosi nell’Isola di Ponza per attuale curato di una piccola chiesa della medesima il buon Sacerdote D. Innocenzo Bianchi, che gode il mensuale soldo di docati 12 si destina per Parroco di quella maggiore popolazione col soldo stesso, e con esso ancor quattro Sacerdoti D. Lorenzo Buonamici, D. Angelo Rega, D. Michele Gargano, e D. Gaetano Sorrentino col mensuale soldo di docati otto per cadauno, acciò facciano da cappellani suoi coadiutori in detta Chiesa, nei quali concorrono similmente tutti gli ottimi requisiti per lo esatto adempimento del ministero alla loro cura affidato etc.

 

Palazzo 12 Maggio 1792 – Giovanni Acton

Per copia conforme all’originale, che si conserva dal Parroco in questa Curia

Parrocchiale.

Ventotene 28 Agosto 1869

         Il Parroco

 Musella Gabriele

 

Alligato N° 2

 

Comando Militare e Politico

di

V E N T O T E N E

Ventotene 15 Ottobre 1808

Molto R.do Sig.r Parroco

La  R.   Segreteria  di Stato, ed  Ecclesiastico con Carta de’ 19 del p. s.

Settembre  nel   Real  Nome  mi  comunica  la  seguente  R.  Determinazione.

“Informato il Re da una rappresentanza del Vescovo di Gaeta dei 3 del corrente mese che il Sacerdote D. Salvatore Musella abbia prestato molti servigi alla Chiesa, e che costì  non siano affatto sufficienti pei bisogni spirituali della popolazione il  Parroco  ed i  due cappellani, che vi si trovano; coerentemente al parere di esso Prelato è venuto ad accordare,  che  il Musella sia annoverato tra i cappellani  di  cotesta  Isola  coll’assegno  di  ducati  otto il mese, compresi i tre ducati mensuali che gode dalla Sovrana Munificenza.”

Ed io  le  comunico  a  V. S. Ill.ma per sua intelligenza, ed adempimento della parte, che le spetta.

Il Tenente Colonnello – firmato Tic..  Governatore

 

Per copia conforme all’originale che si conserva in questa Curia parrocchiale.

 

Ventotene 28 Agosto 1869

 

Il Parroco

Musella Gabriele

 

 

 

 

 

 

Alligato n° 3

Caserta 9 Novembre 1853  N° 721

 

Ferdinando II per la grazia di Dio Re del Regno delle due Sicilie, di Gerusalemme ecc. Duca di Parma, Piacenza, Castro ec. Gran Principe ereditario di Toscana.

Sulla proposta del nostro Direttore del Ministero e Real Segretario di Stato degli affari ecclesiastici, e della istruzione pubblica;

Udito il nostro Consiglio ordinario di Stato;

Abbiamo risoluto di decretare, e decretiamo quanto segue:

Art. 1°: E’ accordata alla Chiesa di Ventotene un assegno di ducati cinque mensili da cumularsi all’altra simile partita, onde si abbia ducati 10 per mese fissamente a soddisfare le spese tutte di mantenimento della Sagrestia di detta Chiesa.

2°:  Al  capitolo 7° dello Stato discusso del ramo ecclesiastico sarà dato un aumento di credito di ducati 60 annui per l’oggetto sopraccennato; rimanendo all’uopo fissato che il mantenimento del clero di Ventotene nello stato discusso ecclesiastico di ogni anno sarà portato per la cifra di ducati 408.

3°: Il nostro Ministro Segretario di Stato delle Finanze, ed il nostro Direttore del Ministero, e Real Segretario di Stato  degli affari ecclesiastici, e della istruzione pubblica sono incaricati della esecuzione del presente Decreto.

Firmato Ferdinando –  Il Direttore del Ministero e reale Segretario di Stato degli affari ecclesiastici, e della istruzione pubblica – firmato F. Scorza – Il Ministro Segretario di Stato Presidente del Consiglio dei Ministri – firmato Ferdinando Troja.

 

Per copia conforme all’originale, che si conserva in questa Curia parrocchiale.

 

Ventotene 28 Agosto 1869

 

Il Parroco

Musella Gabriele

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