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Vocabolario marinaresco

di Ernesto Prudente

 

Lettera  O

 

Obblò

 

– oblò s.m. Termine che designa le aperture rotonde
praticate sulle navi per dar luce e aria ai locali interni.

Occhje i vòje

– occhio di bue s.m. Si dà questo nome a tutte
le finestre con vetri, chiuse permanentemente, che danno luce
all’interno della nave.

Occidènte

– occidente s.m. La direzione del punto cardinale
Ovest che si può chiamare anche ponente, un termine più
usato nel linguaggio marinaresco.

Occhione

– lacerto s.m. Scomber colias. E’ un sottoprodotto
dello scomber scomber. La maggior parte degli acquirenti,
ignoranti come me, lo comprano per lacerto verace.
Occhione è anche chiamato il calamaro che si pesca nelle
acque della Botte. Si differenzia dal calamaro veritiero perché
ha le ventose più piccole.

Onde

– onda s.f. Oscillazione del mare causata dal vento.
L’onda ha tre misure: la lunghezza che è la distanza tra la cresta
dell’onda e quella successiva; l’altezza che è determinata
dalla differenza di livello tra il punto più alto della cresta e il
punto più basso della concavità che si crea; la profondità definita
dalle oscillazioni del moto ondoso sott’acqua.

Ordinate

– ordinata s.f. L’insieme della ossatura di una
imbarcazione.

Oriéntamènte

– orientamento s.m. Disporre la nave in modo
da corrispondere ai punti cardinali.

Oriénte

– oriente s.m. Punto cardinale est. Si può dire anche
levante che è l’espressione più usata.

Orizzonte

– orizzonte s.m. Circolo che delimita ai nostri
occhi la superficie visibile della terra. Cerchio massimo che
divide la terra in due emisferi.

Ormégge

– ormeggio s.m. Complesso di operazioni che servono
per assicurare la nave alla banchina.

Ormeggià

– ormeggiare v. Attraccare la nave alla banchina.

Orzà

– orzare v. Navigare con la prua nella direzione da cui
soffia il vento

Orzate

– orzata s.f. Movimento con cui l’imbarcazione avvicina
la sua prora alla direzione da cui soffia il vento.

Orze e capetéje

– orza e ritorna loc. Modo di dire per chi va
avanti e indietro, a dritta e a manca, senza una destinazione fissa.

Ossature

– ossatura s.f. Scheletro del natante formato dalla
chiglia, dalle ordinate, dal dritto di poppa e dalla ruota di prua.

Osservà

– osservare v. Ha il valore di misurare.

Ostèrigge

– osteriggio s.m. Prendono questo nome le coperture
di determinati boccaporti. Hanno quasi sempre la forma
di un abbaino, sono mobili per consentire il passaggio di materiale.
Gli osteriggi dànno luce ed aria ai locali sottostanti.

Ostile

– ostile s.m. Una delle due cime che partono dalla
testata del picco di carico con funzione di spostarlo a destra o
a sinistra delle murate per caricare o scaricare merce.
Chiamato anche viénte, vento.

Ostre

– ostro s.m. Mezzogiorno, sud. E’ usato raramente.

Ostreche

– ostrica s.f. Spontilus gaederopus dei lamellibranchi.
Lo spontilio abbondava nelle acque di Ponza. Negli anni
ottanta del secolo scorso c’è stata una moria di cui non si
sono conosciute le cause. Cosa simile sta avvenendo in
Francia.
Il sapore supera l’eccellenza. Sono stato un rapinatore di questi
favolosi molluschi che hanno una delle due valve saldamente
attaccata alla roccia per cui è necessario, per staccarle,
di un martello a zappa molto pesante. Nel periodo che le raccoglievo
sono riuscito a strappare anche cinquecento ostrichein
una mattinata.

Ovest

– ovest s.m. Punto cardinale che indica l’occidente o
ponente.

 

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