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Ponza come fenomeno politico

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di Franco De Luca

 

Cosa accade a Ponza di tanto “fenomenale”, politicamente parlando? Accade che le caratteristiche della sua vita politica presentano aspetti singolari, degni di attenzione.

Ho già sottolineato “l’unicità” del momento storico che sta vivendo Ponza. So pure che non tutti la pensano così, ma io ribadisco la  tipologia “morale” dell’unicità, cui alludo. In altre parole credo che la situazione attuale sia surriscaldata da una vampata “morale” che non ha eguali nella storia politica ponzese.

Oggi questa “vampata morale” sommuove dalle fondamenta (o dovrebbe farlo ) le convinzioni politiche.

A   –   Perché l’azione giudiziaria che sta colpendo la classe politica isolana vitupera la società civile la quale non può rimanere insensibile a questo affronto. Se lo facesse si renderebbe complice di uno sfascio amministrativo di proporzioni mai raggiunte.

B   –   Perché la classe politica in questione è l’ultima nata di una genìa che ha amministrato Ponza dagli anni ’80. Non è estranea e nemmeno esterna: è figlia di un fare politica improvvisato, centrato sulle eccentricità del Sindaco.

C   –   Perché l’enorme debito pubblico accumulato, è anch’esso un fenomeno inusuale nella storia dell’Amministrazione ponzese. Ma ancor più inusuale è che la coscienza di esso era ed è di dominio pubblico  (degli Amministratori, di maggioranza e di minoranza), anche se non ne hanno mai sottolineato la gravità e mai immaginato una soluzione.

D   –   Perché la precarietà della fonte economica del paese (il turismo) si sta aggiungendo  alla già chiara frantumazione del tessuto sociale, al depauperamento della popolazione stanziale, all’assottigliamento della valenza “politica” di Ponza  (meno scuole, meno traghetti, meno corse navali, meno servizi).

 

Ora, sono sicuro che questa analisi sarà condivisa anche da Gennaro Di Fazio, Giuseppe Mazzella, Silverio Lamonica, Vincenzo Ambrosino, Polina Ambrosino, Assunta Scarpati. Vi potranno essere leggere distinzioni, ma quello che leggo su  ponzaracconta mi fa capire che sostanzialmente si concordi. E questo mi pare un ottimo esercizio di civico impegno. Soprattutto perché esso (civico impegno) opera nel corpo sociale come un lievito di idee, di convinzioni, di opinioni.

Il dibattito, con presentazione di argomentazioni contrarie, dovrebbe essere alimentato dagli interventi di chi è vicino ai “finalmente liberi!”, ma non penso che compariranno!

In definitiva non mi pare d’essere circondato da ciechi e sordi, piuttosto mi pare che ciascuno dia il proprio apporto a togliere cataratte, veli, a mettere a nudo la drammaticità della situazione politica ponzese. A tale proposito la protesta dei giovani è un segno fra i più eloquenti e più graditi.

Gli aspetti settoriali della situazione amministrativa, quelli presentati da Giuseppe Mazzella e da Vincenzo Ambrosino io li trovo illuminanti e degni di essere partecipati più che dibattuti.

Vorrei chiudere con un elogio a Giuseppe Mazzella di Rurillo perché lo scenario istituzionale in cui proietta tutte le isole di marca napoletana, unite in uno stesso progetto amministrativo, è grandioso e degno di muovere le coscienze per realizzarlo. Non c’è che da ringraziarlo.

 

Francesco De Luca (Franco)

 

Ponza, sabato 26 novembre 2011