Ischia

Ischia 2023, la stagione della resistenza

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

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Giuseppe Mazzella scrive di Ischia, soprattutto di “Casamicciola che “è” Ischia” e proprio di Ischia vuole parlare; ma noi che leggiamo da Ponza dobbiamo leggere in trasparenza e riferire alla nostra isola le travagliate vicende dell’“isola madre”.
In questo articolo dove si sottolinea la specificità dei 6 (sei!) comuni in cui l’isola è frazionata, si parla di trasporti marittimi, di pro-loco, di carenze di programmazione… tutti problemi che stanno facendo esplodere l’economia ischitana ma vediamo operanti anche a Ponza (con la sola eccezione delle catastrofi naturali che per fortuna ci hanno risparmiato). Ma da Ischia abbiamo molto da imparare…
La Redazione

2023, la stagione della resistenza
di Giuseppe Mazzella di Rurillo

Ischia è l’emblema dell’Italia: un Nord e un Sud all’interno di soli 46 km2. Un caso europeo.

Se si considera che Ischia (intesa come isola unitaria) è da almeno cinquant’anni considerata da valutazioni di politica economica “area a sviluppo turistico maturo” si deve trarre la considerazione – con tutto l’armamentario istituzionale inadeguato poiché parliamo e scriviamo di “comune unico” per esigenze di stazionamento economico e sociale nel rispetto assoluto delle comunità e delle tradizioni localistiche – che quella del 2023 è stata una buona stagione dove Ischia ha saputo competere con le crisi interne ed esterne della repubblica, dell’Europa e del mondo. Ha saputo competere contro le mode dei tempi e mantenere vive le sue potenzialità.
La statistica – scienza fondamentale per assumere decisioni in condizioni di incertezza come ci insegnava il prof. Piccolo alla università – deve riguardare tutti gli aspetti di un sistema economico. Non limitarsi ad un segmento. Gli arrivi con i vaporetti di linea sono un dato. Importante. Ma esistono altri dati che non vengono censiti e sono di altrettanta importanza.
Da qui l’esigenza di un “Osservatorio economico per i progetti di governo in condizioni di incertezza”. Una struttura che manca e che proponiamo, ancora una volta, alle 3mila imprese, ai sei comuni, alle banche, alla Camera di commercio e buon ultimo al volontariato civile.
Ritengo che occorre uno studio statistico economico sociale sulla promozione turistica endogena dell’isola d’Ischia dal 1 giugno al 30 settembre 2023. Titolo provvisorio: “Ischia si fa festa”.
Dovremmo fare – lo può fare la Pro loco Ischia isola verde con il presidente e gli addetti del servizio civile ma con le altre pro loco – uno studio statistico sulle manifestazioni artistiche culturali religiose e di colore locale che si sono tenute nei sei comuni dell’isola d’Ischia dal 1° giugno al 30 settembre i quattro mesi di massima intensità ricettiva. Prima quantitativo e poi qualitativo dal quale si potrebbe fare una o più nota capace di “interpretare” i dati. Lo studio potrebbe essere poi oggetto di una presentazione o convegno di riflessione politica promosso dal comitato per la “rigenerazione dell’isola verde” alcuni mesi fa costituito”. Lo ritengo di estremo interesse anche indicando gli enti promotori e finanziatori. Emergerebbe un quadro della vitalità civile diviso per “comunità di frazione o quartiere” e del peso politico dei comuni.

La legge regionale sull’Organizzazione turistica della Campania – la peggiore d’Italia di un settore nella piena competenza delle Regioni – costituisce una Agenzia Regionale Unica ed assegna un ruolo attivo alle “Pro loco” che sono associazioni volontaristiche. Nei sei comuni ce ne sono almeno sei. Che fanno? Sono attive? Come concorrono alla promozione turistica? Sono sole o hanno altre associazioni di aiuto? Da un simile studio statistico emergerebbe che ci sono state almeno 101 manifestazioni di grande, medio e piccolo livello.

1 – Il Comune di Ischia – l’unico che ha il titolo di “città” – è il comune pilota per quantità e qualità di eventi e per consistenza “infrastrutturale” privata pubblica e naturalistica. Da qui ne deriva una economia e servizi sociali “avanzati”.
2 – Forio è la “seconda capitale” come scriveva Wladimiro Frenkel nel 1934. Ma la sua potenzialità gli deriva dalla estensione territoriale e dalla sua incantevole posizione geografica. Ma ha avuto un saccheggio del territorio senza eguali. Registra una enorme carenza di infrastrutture rispetto alla popolazione residente ed alla accoglienza turistica. Il comune non è protagonista della promozione. I simboli sono i giardini La Mortella e la comunità della frazione agricola di Panza, che non è di “Forio centro”.
3 – Lacco Ameno ha una infrastruttura decisiva e fondamentale che è villa arbusto. Una struttura privata fondamentale che è il Parco termale-naturalistico che é il Negombo. Gli scavi di S. Restituta, la chiesa, il corso. Una enorme potenzialità.
4 – S. Angelo, nel comune di Serrara-Fontana è il centro dei favori dei turisti. L’Epomeo è risorsa secondaria.
5 – Barano è essenzialmente la Baia dei Maronti. Tutto il resto è residuo di una economia agricola feudale.
6 – Casamicciola è l’area in crisi industriale civile sociale naturalistica. Non ha più nessuna infrastruttura civile pur essendo stata la prima ad averla (il Pio Monte della Misericordia nel 1604 e nel 1890); ha il sistema termale chiuso ed obsoleto ma comunque distrutto nel 2017 e 2022. Ma si potrebbe ancora aggiungere…

L’analisi continua e dobbiamo ricercare una terapia comunque.

Veduta di Forio dai giardini “La Mortella”

Casamicciola, 8.10.23 – Di Giuseppe Mazzella, direttore de Il Continente

1 Comment

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  1. Giuseppe Mazzella di Rurillo

    8 Ottobre 2023 at 10:42

    Ringrazio molto per la pubblicazione del mio articolo e di tutti gli altri che scrivo da Ischia. Ringrazio ancor di più per il “cappello di apertura” che vi ha voluto anteporre il “capo” Sandro Russo. Esso è di estrema importanza ed esprime lo scopo di questa continua invasione delle problematiche di Ischia su questo sito.
    Ischia è l’isola madre del mare napoletano come dice Elsa Morante. Non solo per grandezza geografica (46km2) ma per complessità economica e sociale. 64mila abitanti nel suo complesso ne fanno per popolazione una media città italiana forse più ampia o poco meno o più dell’intera provincia di Latina ex Littoria. La sua consistenza economica e commerciale è di 3mila imprese grandi (poche), medie (abbastanza), piccole (moltissime).
    É un errore considerarla fra le isole “minori” della penisola italiana. É la più piccola delle “grandi isole” per densità di popolazione e per dimensione dello sviluppo socio-economico. La richiesta di una “legge speciale” deriva proprio dalle sue caratteristiche di una “città nel mare” a sole 18 miglia da Napoli e 13 da Pozzuoli.
    Se ci mettiamo i tre rischi naturali cui è sottoposta – vulcanico, sismico ed idrogeologico – di cui abbiamo registrato e registriamo le pericolosità e le conseguenze, il quadro é completo.
    Da qui una richiesta di attenzione nazionale ed europea fino a considerarla nel suo complesso “patrimonio dell’umanità dell’UNESCO” come proponeva il compianto scienziato-giornalista Pietro Greco. Non c è alcun campanilismo nel ripetere mille volte queste cose.
    Grazie.
    G. M.

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