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Io… sono confinata a Ponza!

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di Assunta Scarpati

 

Molte volte faccio fatica a concretizzare ciò che voglio dire… non per mancanza di mezzi ma perchè ho un difettaccio: quando mi arrabbio sul serio devo “sbollire” come una pentola a pressione a cui si alza la valvola…

Stamattina, come mi accade spesso durante la settimana, mi sono alzata alle otto, vestita, aperto le porte, ho acceso le fiamme ‘pilota’ della cucina, preparato il mio doppio caffè e mi sono seduta in sala ad aspettare le ragazze… Ho acceso il pc e aperto come primo sito “Ponzaracconta” …E ti devo dire, Mimma, che mi hai “intossicato” il caffè…

Io ti stimo e ti rispetto, so quanto ami Ponza e, soprattutto, apprezzo la tua schiettezza e la tua sincerità…

Ma permettimi di dire che a volte vivi al di là del tempo… Il tuo è un rispettabile punto di vista ma è il “tuo”…

“Confinato a Ponza” è un marchio registrato da piccoli, piccolissimi imprenditori come ce ne sono molti a Ponza, che si sono inventati questa cosa…

Per vendere? Per sopravvivere?

Che ben venga!

Anche io sulla mia macchina ho quella scritta e nell’armadio una felpa con un numero e il logo: non me ne vergogno, anzi, la porto con molto orgoglio, soprattutto quando sono fuori dall’isola: è pubblicità, è far conoscere agli altri la nostra realtà…

Indosso con orgoglio la mia felpa perchè avevo due zii confinati politici, che mi hanno insegnato molto: la mia prima enciclopedia mi fu regalata da zio Armando, bolognese e con la tessera del PC… Venne incriminato perché preso a fare volantinaggio contro il regime…

Perché nel nostro “bagno penale” è nata la Costituzione Italiana… e plaudo ai due ragazzi che hanno avuto quest’idea.

Non concordo assolutamente con te nell’esprimere disappunto sulla risposta dei ragazzi che si sentono confinati a Ponza:

Mimma… dov’e’ il lavoro?

I giovani a Ponza, come in molte parti dell’Italia, si arrangiano a fare qualsiasi cosa…

Ma fare il barista, il cameriere, il commis, il portiere di notte, il barcaiolo durante l’estate serve a sbarcare il lunario e d’inverno ci si accontenta di fare il muratore a 40 euro al giorno…

Peggio ancora per i giovani pescatori che, ormai, devono ‘reinventarsi’ per portare pochi spiccioli a casa….

Non parliamo poi delle donne e non ci dimentichiamo di quelli che stanno scegliendo l’emigrazione: si sta ripartendo per l’America o per altri luoghi per sopravvivere… Tra due mesi sarà un anno che non vedo un mio caro amico, un fratello che, con la moglie, ha deciso di trasferirsi per trovare una vita migliore… In questi giorni che stiamo cominciando a fare le prove del teatro ci pensiamo sempre a Paciocco e Cia…

A proposito: noi non sappiamo nemmeno se potremo rappresentare il nostro spettacolo a Ponza…

Perché?

Perché il Museo non e’ collaudato, come non lo sono la tensostruttura e la Scuola Media…

Dov’è il nostro diritto alla salute? Dov’è la qualità della vita?

Adesso – notizia degli ultimi giorni – hanno accorpato Ponza al Circeo per quanto riguarda la scuola… L’istruzione è fondamentale! Che sicurezza e continuità territoriale abbiamo noi con il Circeo?

Si… si… siamo fortunati a vivere qui: ma non è tutto rose e fiori…

Lavoriamo quattro mesi l’anno e facciamo la vita dei “nababbi”…

…Porca miseria non me ne ero accorta!

Mimma… metti il naso oltre: sicuramente Ponza produce ricchezza ma in dialetto si dice: “sparte ricchezze e addevente puvertà”…

Io, come te, sono fortunata: ho una casa e un lavoro che mi permettono di vivere dignitosamente ma non è per tutti cosi… molti dei miei amici si dannano per arrivare a fine mese…

La situazione in cui versa l’isola?

E’ un disastro!

Chiacchierare in modo capillare? Qui bisogna tamponare e agire al più presto…

Sai cosa si sente sull’isola? – “Ma siii… facimme ’na lista, ‘cchiù ne iescene e meglie è… accussi cu’ 500 vote se vence!”

C’è ancora tempo? No… non ne abbiamo più… Il mal governo di questi ultimi 30 anni ci ha portato a questo: nessuno è privo di colpe…

Ma siccome io mi sento, come molti altri, “una privilegiata perchè Ponzese” non ce la faccio a generalizzare… Non dobbiamo generalizzare…

Io amo la mia isola: mi fa da madre, da padre, mi permette di gioire ma non mi priva del dolore di vederla morire lentamente… e non voglio…

Voglio futuro, regole, salute, legalità, ricchezza, divertimento… Ma per tutti.

 

Assunta Scarpati