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Ponza, accorpamento scuole

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di Monia Sciarra

 

Come gli esami, i guai non finiscono mai!

Ancora guai in vista per Ponza. Questa volta è la scuola a creare ulteriori disagi agli isolani già alle prese con non poche difficoltà.

Infatti l’istituzione scolastica ponzese sembra destinata a perdere l’autonomia con l’accorpamento a quella di un altro Comune. Questa è la previsione del Piano Scolastico Provinciale, elaborato dal Dirigente, che prossimamente approderà in Consiglio Provinciale.

Gli abitanti dell’isola non nascondono il loro malumore di fronte a questo che tutti ritengono un vero e proprio schiaffo.

Senza voler entrare nel merito tecnico dell’accorpamento in sé, sicuramente legato al numero di studenti poco al di  sotto degli standard previsti dalla legge e quindi a ragioni di contabilità e non certo di didattica o di opportunità politica, appare evidente come anche in questo caso sono sempre i più deboli a soccombere.

Bisognava tagliare qualcosa e dove si va a tagliare? A Ponza, che è piccola, senza peso politico e senza santi in paradiso: non è passato lontanamente  per la testa al dirigente del settore scolastico che ha firmato il piano o al suo “capo”, che la prima deroga andrebbe applicata per l’isola, per una serie infinita di ragioni che non vale neanche la pena di elencare, tanto sono ovvie.

Perché bruciarsi una deroga per quattro sfigati sopra un’isola!? Naturalmente le deroghe sono state fatte, in diversi casi, politicamente più pesanti, ma non  per Ponza, che essendo un’isola  disagiata, lontana e mal collegata, dovrebbe essere in cima alla lista della eccezioni, e quindi non accorpata ma tenuta autonoma.

Ma a prescindere da questa lapalissiana evidenza, con chi i soloni della provincia hanno pensato di fare l’accorpamento? Con San Felice Circeo! Incredibile!

Ma  la Provincia di Latina non è nuova a queste trovate!

Sembra di rivedere il film già visto l’anno scorso, in occasione della ridefinizione dei collegi elettorali, quando con un colpo di genio  simile a  questo tentarono di accorpare Ponza e Ventotene nientemeno che con Minturno, che con le isole non c’entrava nulla. Esattamente come non c’entra nulla S. Felice Circeo, vicina in linea d’aria, ma praticamente irraggiungibile, in quanto non collegata. Possibile che a Latina non lo sappiano?

Infine occorrerebbe dare  una risposta ad  un’altra domanda: ma questo accorpamento con quale Autorità Comunale sarebbe stata concertata? Col Commissario? Improbabile che l’abbiano fatto senza un minimo di consultazione.

Un altro pezzo ci viene portato via e… l’isola lentamente muore!

Per i collegi provinciali ci hanno pensato al Ministero degli Interni, tramite la prefettura di Latina, a porre rimedio; questa volta chi potrà farlo?

Cari amici, noi lotteremo con tutte le nostre forze per resistere a tutti questi attacchi. Abbiamo per questo anche costituito un Comitato, ma abbiamo bisogno di aiuto: chi può dare una mano si dia da fare!

 

Monia Sciarra