Attualità

Costruiamo assieme il programma per il nostro futuro

di Giuseppe Mazzella

 

Dopo il commissariamento prefettizio del Comune di Ponza, si vive come sospesi. Siamo tutti preoccupati per quello che potrà accadere nel prossimo futuro. Già appaiono le prime avvisaglie di una recessione. Il lavoro langue, i primi segni dell’autunno portano nell’animo un senso di incertezza che, per quanto camuffata, prende tutti noi. Anche i mezzi di comunicazione con il continente, che restano per me una assoluta priorità, sembrano seguire l’andazzo. Basta un po’ di mare o un guasto tecnico per bloccare i collegamenti.

A proposito di collegamenti, tutti sappiamo che il passaggio dalla Caremar alla Laziomar non ha dato al momento segni di alcun cambiamento per quanto riguarda le navi, ma por mano agli orari credo sia possibile. Che senso ha arrivare a Ponza alle 12 circa per ripartire dopo poco più di due ore? A chi servono questi orari? Certo non ai ponzesi.

In attesa della nuova amministrazione comunale, dopo le elezioni di primavera – e c’è chi dice: primavera sì, ma del 2013! – è necessario lavorare ad un programma di rilancio dell’isola. Un programma economico e sociale che permetta a tutti di lavorare in un contesto migliore.

Come capita spesso, in riferimento alle nuove elezioni, si lavora seguendo due scuole di pensiero.

Pensiamo agli uomini, poi provvediamo al programma, affermano alcuni. Anche perché, tengono a sottolineare, “il programma lo si scarica da Internet”.

Io sono invece convinto che bisogna partire dal programma e penso che non è utile individuare gli uomini più adatti se non si provvede alla stesura di un progetto di massima, che comprenda i problemi ineludibili e prioritari di Ponza. Scegliere prima gli uomini senza sapere per quali traguardi dovranno impegnarsi, mi sembra perlomeno curioso.

Leonardo Sciascia affermava che il più grande male dei siciliani – ma questo può valere anche per noi ponzesi – è non credere al fatto che le idee possano cambiare il mondo.

In questo senso il sito ponzaracconta offre a noi tutti una grande opportunità di pensare il nostro futuro, in un confronto civile, in cui le idee, non viziate da visioni partitiche e ideologiche, possano essere liberamente esposte e fermentare in tutti noi.

Come vogliamo il futuro di Ponza? Prima di realizzarlo, o tentare di renderlo possibile, bisogna immaginarlo. Sono convinto che le idee migliori sapranno catturare l’adesione di molti e favorire il nostro bene.

Giuseppe Mazzella

2 Comments

2 Comments

  1. Silverio Tomeo

    26 Ottobre 2011 at 19:49

    La precondizione, se stiamo in democrazia, è che ci siano almeno 2 liste e due programmi con due candidati, magari anche 3 o 4. Quindi non il programma ma i programmi. Si chiama “democrazia competitiva” per distinguerla dalla “democrazia consociativa”. Si voterà in primavera, forse in sintonia con le elezioni politiche nazionali anticipate, e nel caso andrà visto come un fatto e non come un accidente o un impedimento. Naturalmente il dibattito pubblico sulle issues programmatiche che riguardano il bene comune è importantissimo, e andrebbe poi fatto anche in iniziative faccia a faccia pubbliche sull’isola: trasporti, legalità, ambiente, cultura, giovani, turismo, crisi economica, politiche sociali,trasparenza amministrativa, individuazione dei beni comuni, ecc.
    Poi, sarebbe troppo bello se fosse vietato per legge di includere nel nome delle liste il nome PONZA, il nome dell’isola, ma purtroppo molti lo rifaranno, aggettivato in diverse maniere… Se non fosse blasfemo e vietato per la legge sul vilipendio del sentimento religioso qualcuno userebbe anche il nome del Santo protettore nel nome della propria lista! Ancora: una lista è nell’orientamento più o meno di destra? Bene, purchè legalitaria e rispettosa della democrazia… Un’altra moderata di centro e con un certo appeal cattolicheggiante? Benissimo, purchè di onesti e bene intenzionati… Un’altra ancora progressista, riformista e democratica? Era ora, ma alla luce del sole, rivendicando valori e comportamenti adeguati. Naturalmente la figura del candidato-sindaco può fare la differenza, con questo sistema elettorale! Per il resto mica si puo’ mai fare una lista unica! Non siamo in un ambiente totalitario, o no? Allora che tutti si confrontino onestamente su intenzioni, programmi, valori.
    Quello che invece sarebbe da temere è che un gruppo di poteri economici e di interessi intrecciati usando clientelismo e memoria corta metta su un altro asset amministrativo molto simile a quello appena affondato. Magari quella Amministrazione era l’espressione di un gruppo di potere, e non solo un incidente di percorso o un fatto che riguarda poche persone in combutta affaristica illegale… E chi vive sull’isola le sa e le vede queste cose, e fa male se finge di ignorarle o le minimizza.
    Ricordiamoci sempre a quanti ponzesi non residenti e a quanti sinceri amici dell’isola interessa davvero e in modo del tutto disinteressato il futuro amministrativo e democratico di Ponza.

  2. MarKo Buono

    27 Ottobre 2011 at 22:24

    Caro Silverio Tomeo, voglio darti un consiglio con il sorriso sulla faccia 🙂 aspetta a commentare che ci spiazzi tutti 😀 facci commentare prima a noi, poi provvederai con i tuoi commenti.
    Hai detto cose forse fin troppo giuste….se ti candidassi alla posizione di amministratore locale avresti il mio voto.
    Visto che siamo in democrazia anche io voglio lasciare il mio commento anche se è un po’ difficile dopo il tuo.

    Vorrei partire dalla frase dell’articolo dove c’è addirittura una scuola di pensiero che pensa che per amministrare, il programma lo si può scaricare da internet… complimenti!! Secondo il mio parere a queste persone non importa proprio niente dei problemi di Ponza se pensa che tanto un programmino elettorale lo si può scaricare da internet. La classica classe politica che vive lontana anni luce dai problemi del paese e dei cittadini. Credo che la preparazione alle prossime elezioni dovrebbe essere fatta con un misto di idee e uomini. Idee, basterebbe farsi un giro a piedi per Ponza per capire cosa c’è che non va, basterebbe farsi una chiacchierata con i ragazzi di Ponza per capire cosa non va, un dibattito pubblico in pubblica piazza? Ma poi volete che chi veramente ha Ponza nel cuore non sappia cosa c’è che non va?
    E poi uomini onesti, ma onesti nell’etica della cosa pubblica, non uomini che sono già stati al potere e che hanno contribuito in prima persona o solamente con il silenzio (omertà) a che l’andazzo generale della politica degradasse nella maniera che conosciamo.
    Speriamo che Ponza sia ad una svolta e che la prossima amministrazione isolana sia degna del rispetto, che la nostra cara isola ne ha tanto bisogno.

    PS: Silverio Tomeo for President.

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