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Schizzi di salsedine da Ponza (3)

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di Franco De Luca

Passa il tempo a Ponza come nella nostra infanzia: il levante increspa le coste, il cielo è coperto, qualche sparo in lontananza, una testuggine è spiaggiata morta a Giancos, la motonave impiega sempre più tempo nel tragitto.

Nulla pare cambiato o quasi… perché Polina avverte che i rapporti sociali si sono sfilacciati e al divario generazionale si è aggiunta la scelta della solitudine da media tecnologici.

L’immobilismo culturale che abbiamo visto crescere colpevolmente in questo ultimo ventennio ci fa ritrovare  TUTTI  nostalgici del tempo passato, in attesa di un cambiamento che non si sa da chi (?) debba provenire.

Al contrario questi giorni mostrano come i nodi della mala Amministrazione vengono al pettine e l’operato del Commissario Prefettizio, per quanto encomiabile possa essere, non potrà che evidenziarli. E…  mentre ci attendono mesi di precarietà (nei trasporti, nell’approvvigionamento idrico, in quello energetico, nella pulizia) con l’aggiunta di una stagnazione naturale dei lavori edili, dobbiamo rallegrarci che tutto ciò sia avvenuto. Perché il domani dell’isola potrà instradarsi per un cammino di sviluppo  SOLTANTO se si prenderà coscienza che la legalità paga per tutti, che essere comunità comporta sacrifici all’egoismo.

Il cambiamento dovremo semplicemente produrlo noi, e sarà vero, come la melograna che, ieri come oggi, spacca la scorza mostrando al cielo i suoi gioielli rossi.

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Francesco De Luca (Franco)

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