Ambiente e Natura

Testimonianze illustri su Silverio Zecca


Divulgato attraverso il sito il tam-tam su Silverio Zecca – su chi potesse portare testimonianze e racconti (leggi qui) – raccogliamo i primi risultati …e di prim’ordine!

La Redazione

 

Avevo 10 anni, quinta elementare, e la maestra stava recitando il 5 maggio: “Dall’Alpi alle Piramidi…”

“No, maestra non fa così, io la so bene! Ascolta…”

Da Ponza alle Piramidi

Da Palmarola a Chio

Del Gran Silverio il fulgido,

Parea l’ira di Dio!

 

Silverio Zecca è mio padre…

Questa foto è sulla copertina del listino della MARES SPORT del 1955 (io ero appena nata). Saluti

Maria Civita Zecca

***

E in risposta ad un quesito giratogli da Noemi D’Andrea, risponde Folco Quilici:

“Cara Noemi,

se lei può, invii questo agli zecchiani di Ponza.

Saluti

Folco”

Silverio Zecca fu un eccezionale subacqueo. Per questo venne con noi in Mar Rosso per “Sesto Continente”. A lui interessava solo colpire le prede più grandi, difficili. A lui si deve la cattura della manta gigante (allora la si riteneva pericolosa!) perché il colpo inflitto da Raimondo Bucher non l’avrebbe mai fermata.

Il carattere, a bordo del “Formica”, era un caporalmaggiore (aveva le chiavi della dispensa) ma tutti gli volevano bene.

 

Folco Quilici

5 Comments

5 Comments

  1. Mauro Esposito

    21 Ottobre 2011 at 15:23

    Gentile Redazione
    approfitto della pagina aperta su Silverio Zecca per inviare un caro saluto a Maria Civita Zecca, una carissima amica che purtroppo non vedo da molti anni.
    Mauro Esposito

  2. giselda zecca

    21 Ottobre 2011 at 21:11

    …IL MIO PAPA`!!!

  3. Maria Civita Zecca

    24 Ottobre 2011 at 10:42

    Questa foto di mio padre è sulla copertina del listino della MARES SPORT del 1955 (io ero appena nata).
    Saluti
    Maria Civita Zecca

    • Francesco Canganella

      10 Dicembre 2016 at 10:45

      Incredibile! Navigando qua’ e la’ dove si puo’ finire….
      Interessanti queste storie sul mitico pescatore subacqueo Silverio Zecca.
      Mando un caro saluto a Marvi che non vedo da molti anni ma che non ho dimenticato.

  4. francesco carlo

    2 Novembre 2011 at 16:15

    Egregio Dott. Quilici,
    mi onoro di avere tutti i Sui primi libri con una Sua dedica e in più d’una occasione di averLe stretto la mano. Resto rammaricato da alcuni commenti letti su vari forum di pesca subacquea. Una vera crociata contro di Lei… personalmente rimango sconcertato da tanta ignoranza! Forse, sicuramente i “subbi” dell’ultima ora non sanno da dove provengono e certamente non sanno neppure logicamente dove vanno. Le loro acerrime critiche nascono da una immane ignoranza, e il bello è che se rapportate ai giorni nostri le loro cause possono sembrare giustissime! Le hanno dato del pentito, dell’opportunista ecc. ecc. Peccato che non hanno fatto un semplice ragionamento (ma ovviamente neppure sono in grado di farlo), il semplice ragionamento che cinquant’anni fa non esisteva assolutamente nessuna cultura ecologica… cinquant’anni addietro chi possedeva una maschera e un fucile? E cosa poteva fare uno armato di maschera e fucile e anche di apparati che consentivano per la prima volta di sostare in un ambiente fino allora precluso? L’uomo originariamente è nato predatore e naturalmente ha conservato la sua natura, figuriamoci poi nella scoperta di un mondo nuovo rappresentato dal mondo subacqueo, mondo fino ad allora pressoché sconosciuto. Tutte le altre discipline connesse alle nuove conoscenze sono nate dopo, ed è così che dopo c’è stato il sub fotografo, il sub zoologo, il sub biologo, il sub naturalista e anche tanti, molti sub-normali…
    Rido quando le contestano di aver cambiato idea, e ancor più mi verrebbe da ridere saperla ancora con un fucile subacqueo stretto tra le mani, pronto ad arpionare qualche esemplare di fauna ittica!!! Forse i nuovi “subbi” non sanno del vecchio detto che solo gli stupidi non cambiano mai idea. Da parte mia posso soltanto ringraziarLa di avermi fatto sognare con le Sue opere in tempi in cui la tele era appena nata (ma trattava tutt’altro…), il telefono lo avevano in pochi, la radio ti faceva soltanto immaginare, per il cinematografo spesso non c’erano i soldi… Però c’erano i libri ed erano gli unici alla portata di tutti o quasi… Erano e rimangono quelli, i soli, a fare la differenza tra cultura e banale conoscenza “internettale”.
    Con tutta la stima a un pioniere,
    Francesco Carlo Caloro.

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