Ambiente e Natura

Turismo 2011 (2)

di Franco De Luca

 

Per la prima parte leggi qui 

 

Ad un mese dalla riflessione offerta a Ponza-racconta sullo svolgersi del turismo in questa estate, devo apportare ulteriori argomenti. Perché il mese di agosto ha visto un afflusso notevole di turisti e, di conseguenza, gli esercizi commerciali mi sembra che stiano lavorando a pieno ritmo. E dunque quella nota negativa lamentata nel precedente articolo è stata annullata dalla realtà dei fatti.

Si consideri sempre che:

A – le mie inferenze provengono dalle osservazioni e non da dati scientifici;

B –  le mie osservazioni riguardano principalmente la zona Porto.

E dunque la sovrabbondante quantità di turisti mi pare che stia soddisfacendo le richieste di lavoro degli esercenti. Con una nota: che sono privilegiati  – così mi pare  –  gli esercizi più qualificati. I servizi carenti o poco comodi mi sembra che siano scartati dai turisti che, al contrario, cercano la qualità in ciò che chiedono.

Il che avverte che occorre adeguare opportunamente il servizi in modo sempre più avanzato perché la clientela è sempre più avvertita e sempre più alla ricerca di coniugare qualità-prezzo.

Gli esercizi raffazzonati, messi su alla buona, con un servizio improvvisato, sono scartati.

Dal primo articolo sono sopravvenuti due fattori nuovi da valutare:

a  –  l’ apertura, sia pure parziale, della spiaggia di Chiaiadiluna;

b  –  l’aumento delle corse Laziomar da Anzio.

Due fattori positivi sia per l’incremento delle presenze, sia per la diversificazione delle possibilità di accedere al bagno.

Le corse da Anzio hanno evidenziato, collateralmente, la ristrettezza del porto. E’ sotto gli occhi di tutti che il porto non recepisce più il flusso degli arrivi e delle partenze delle navi. Si intasa in modo caotico perché è insufficiente a tener dietro al flusso passeggeri e a quello automobilistico.

Un’alternativa a Le Forna si prospetta come vitale. Al di là di ogni considerazione di metodo il porto a Le Forna occorre pensarlo come assolutamente necessario (in sintonia con Michele Rispoli ).

L’apertura di Chiaiadiluna ha alleggerito la pressione su Frontone. Non solo. Ha dato alla fascia anziana dei Ponzesi la possibilità di accedere autonomamente al bagno. Ma soprattutto ha eliminato il  monopolio  di Frontone sui bagni in spiaggia. Con tutto quel che consegue al sistema monopolistico.

Se ne deduce che potenziare gli accessi alternativi al mare è salutare. Perché c’è da accontentare chi va in barca, chi predilige l’escursione, chi non può permettersi il trasporto con i barconi. Insomma ad una richiesta differenziata occorrono risposte altrettanto differenziate.

L’afflusso notevole di villeggianti ha ognora mostrato come la condensazione in un arco temporale limitato ad un mese manda in tilt ogni organizzazione. Che si stressa e dà il peggio di sé. Sta evidenziando  che, se da un lato  facilita l’introito necessario per essere economicamente in guadagno, usura le strutture, le persone, non rispetta la sostenibilità dell’ambiente isolano. Tutto è al limite: le provvigioni di benzina, di acqua potabile, di barche, di parcheggi, di rumori notturni – per fare esempi minimi.

Così il fenomeno turistico non dismette mai il suo essere urgente e precario.

Urge perché sorregge l’economia dell’isola ed è racchiuso in un tempo ristretto; è precario perché non poggia su strutture stabili  (col tempo bello prospera, col tempo brutto deperisce!).

Altre considerazioni potrebbero essere avanzate, ma attendo il declino di questa estate 2011 per proporle e discuterle insieme.

 

Francesco De Luca

 

[Turismo 2011. (2) – Continua]

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top