Cinema - Filmati

Di lotta si vive / Dvd in visione


segnalato da Sandro Russo

 

Di Umberto Migliaccio da Ponza avevamo già apprezzato il multiforme (e schivo) ingegno in un Dvd che ci aveva fatto avere, realizzato (nel 2009) con lo stesso gruppo di amici di quest’ultimo lavoro, e che noi di ponzaracconta abbiamo visionato ad uno degli incontri di Lanuvio. Un ‘corto’ di 27 min., “Pontos”, contenente tra l’altro un affettuoso tributo al nonno, Salvatore i’ Cummarella e un bello sguardo sulla Ponza attuale, tra memoria e incerto futuro.

In questo nuovo video che ci è pervenuto – “Di lotta si vive”, dvd di 58 min. elaborato insieme a Claudio Di Mambro e Luca Mandrile; 2011, prodotto da Todomodo – abbiamo una dimensione diversa del suo impegno: politico e sociale. La memoria dei Vecchi, e come questa può essere d’aiuto ai Giovani.

Il tema è quello della memoria della Resistenza, raccontata senza enfasi, ma con la necessità dell’ineluttabile da tre testimoni di quel tempo: Giovanna Marturano, Agostino Medelina e Tina Costa. “Gente comune” – sottolinea una di loro – “messa di fronte a circostanze eccezionali, in cui non si poteva far finta di non vedere…”

Eppure in quanti l’hanno fatto!

Tina mette in guardia dai pericoli del fascismo, che non è scomparso (come ben sappiamo) “…prende forme diverse a seconda dei tempi, ma è sempre qui, mimetizzato e nascosto, nella nostra società”.

Agostino Medelina, rievoca i suoi anni di antifascista, quando, riuscito a fuggire di prigione ed espatriato, si unì alla resistenza francese e poi, nel dopoguerra, come partecipante allo storico sciopero della FATME, esordio esaltante dell’unione operaia che fa la forza (Roma, 1960 – Ndr).

Bello, proprio all’inizio del filmato, l’arrivo della vecchia signora (Giovanna Marturano) al braccio di un accompagnatore, in una classe del Liceo artistico dove lei va a portare la sua testimonianza, e il modo affettuoso in cui le ragazze l’accettano e le si stringono intorno.

Perchè anche di donne si parla; di come, finita l’emergenza in cui tutti erano indispensabili e di pari dignità, nel dopoguerra si ripropongono i ruoli e le donne dovrebbero tornare a casa ‘a far la calzetta’. Ma quali calzette? – insorge Tina, e la si può capire, dopo che ha parlato della mamma, scampata al plotone di esecuzione per essersi lasciata cadere tra gli altri e, non colpita, scambiata per morta.

Ma tante altre pagine di storia riemergono dai ricordi di questi tre ‘ragazzi del secolo scorso’: il  ricordo di Tina, che si trovava per strada al braccio della madre all’esordio del Partito Nazionale Fascista (PNF) con la marcia su Roma (del 28 Ottobre 1922 – Ndr) quando tutti quelli che non facevano il saluto fascista venivano picchiati o manganellati; o il clima popolare all’annuncio della destituzione di Mussolini (25 luglio 1943 – Ndr); e le vicende dell’assalto ai forni a Roma (il 7 aprile del ’44 e ancora nel maggio dello stesso anno – Ndr), in cui delle donne furono fucilate sul posto.

Né il loro acuto giudizio risparmia i ‘Liberatori’; quando viene rievocato l’arrivo degli Americani a Roma, quel loro buttare sigarette e cioccolate dai carri armati trionfanti; il loro sostanziale disprezzo: “…E che si fa così? Mica eravamo cani!”.

Tre spaccati di vite vissute intensamente e tuttora ‘sulla breccia’: “…dal lavoro si va in pensione, dalla lotta no!”, con la certezza che certamente ha guidato il loro agire e che vorremmo poter spartire con loro: che “i cambiamenti camminano sulle gambe delle persone”. Forse questa sicurezza, questo entusiasmo positivo, si sono offuscati ai nostri occhi e ancor più a quelli delle nuove generazioni…

 

 

N.B. – Il dvd non è in commercio; chi è interessato può contattare la casa di produzione, all’indirizzo mail segnalato in copertina: [email protected]

Un breve estratto del dvd, della durata di otto min. e mezzo circa, è stato proiettato il 27 marzo 2011, in occasione del 99° compleanno di Giovanna Marturano, antifascista clandestina durante la dittatura e partigiana delle Brigate Garibaldi durante la Resistenza (visualizza qui)

 

A cura di Sandro Russo

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