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Vocabolario marinaresco

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Lettera   F

 

Fa acque

– fare acqua v. Espressione che ha due significati:
imbarcare acqua per una falla nella carena oppure rifornirsi di acqua potabile.

Falànghe

– falanga s.f. Pezzo di legno di quercia con scanalatura centrale in cui scorre la chiglia dell’imbarcazione.
E falanga si chiama anche quel trave di legno di quercia che viene posto sotto la insellatura per farla scorrere liberamente e senza intralci. Per qualsiasi uso viene cosparsa di sego.

Falle

– falla s.f. Rottura nella carena di una nave da cui l’acqua può penetrare.

Fàmece

– intaccatura s.f. Scanalatura della falanga.

Fanàle

– fanale s.m. Nome generico delle luci che una nave è tenuta ad avere. Abbiamo: fanale di testa d’albero sistemato sulla estremita dell’albero di prua; fanale di coronamento situato all’estrema poppa; fanale di via posto uno a destra, con luce verde, e l’altro a sinistra, con luce rossa, della plancia; fanale di fonda che ogni bastimento all’ancora deve tenere acceso; fanale di rimorchio formato da una coppia di fanali disposti in linea verticale all’albero di prua, indipendentemente dalle luci di altri fanali. In alcuni casi, quando il rimorchio supera una certa estensione i fanali devono essere tre.
Le navi che superano una determinata lunghezza portano un secondo fanale di via sull’albero di poppa.
Con questo termine si indicano anche i fari, di luce rossa e di luce verde, posti all’ingresso dei porti.

Fanaliste

– fanalista s.m. Personale civile addetto alla manutenzione dei fari e fanali. Questo posto di lavoro è al lumicino.
Una volta c’erano tre fanalisti a Zannone, tre al Faro della Guardia e tre impegnati tra la Rotonda della Madonna e il fanale del porto. Da Silverio Vitiello, il più vecchio fanalista accasato nella mia memoria, a Cristoforo Tagliamonte, tuttora in servizio, ne ricordo tantissimi. Il più caro è stato il lanternaro.

Faraglione

– faraglione s.m. Masso roccioso, in genere monolitico, originato dall’azione vulcanica o da quella disgregatrice dei frangenti dei marosi e delle intemperie, che si innalza isolato davanti alle coste. Ricordiamo, per sommi capi: lo Scoglio rosso, i Faraglioni della Madonna, quelli del Calzone muto, della Guardia, di Capo bianco, di Lucia Rosa, della Ravia, del Prete, di Aniello Antonio, dell’Arco naturale. lo Scuncìlle , lo Spermature, u Suace, i Faraglioni di Mezzogiorno, il Faraglione Pallante, il Faraglione di San Silverio, il Faraglione nero, i Faraglioni della spiaggia, i Piatti, il Monaco.
Quelli nominati non sono tutti, rappresentano una parte. Lancio l’invito a fare un elenco completo.

Farcature

– falcatura s.f. Complesso di tavole di cinta al di sopra del ponte di coperta.

Fàre

– faro s.m. Con questo nome si indicano quelle costruzioni, abbastanza consistenti, in genere a forma di torre, erette lungo il litorale in cui sono poste attrezzature che segnalano la costa con potenti luci, visibili a tutto l’orizzonte o a settori dello stesso. Sono le guide notturne dei naviganti.

Fasciame

– fasciame s.m. Il complesso delle tavole per le navi in legno, e di lamiere per quelle in ferro, che rivestono l’ossatura del natante sia all’esterno che all’interno.

Fasciature

– fasciatura s.f. Avvolgimento di una cima o di un cavo d’acciaio, per preservarlo dallo sfregamento nei punti in cui è soggetto, con tela che, a sua volta, viene tenuta ben stretta con il commando avvolto a spire a contatto l’una con l’altra.

Fascine

– fascina s.f. Fascio di rami fronzuti che si accendeva sotto la carena per ammazzare i ruommeche che si annidavano nel legno.

Felacciuole

– filacciolo s.m. Filo con amo da legarsi al trave.

Felàte

– filato s.m. Rete già sarcita.

Fellone

– granceola s.m. Maja squinado. Granchio di grosse dimensioni.

Femmenélle

– Femminelle s.f. La femmina è quella parte del cardine con cui il timone è collegato alla poppa del natante e sulle quali compie il suo movimento angolare.

Femmenèlle

– femmina s.f. Con questo termine si indica la Maena smaris, della famiglia dei centracanthidae. La femmina del retunne. Un pesce di non enorme grandezza se paragonato al retunne normale. Si pesca in un solo periodo dell’anno, quando il retunne fa a traiàne, quando si riunisce per deporre le uova. In genere la frittura è la sua morte. E’ un pesce dalle carni delicate e squisite ma il massimo della squisitezza sono le sue uove per le quali non mi stanco mai di dire che se potessimo conservarle non ci sarebbe caviale per competere.

Fère

– delfino s.f. Delphinus delfi.

Fermà

– fermare v. Bloccare, arrestare un movimento, frenare, sostare, agganciare, assicurare, fissare.

Fiancate

– fiancata s.f. Parte laterale dello scafo, bordata.

Fiche i mare

– lampusa, s.f. Fietola dorata. Vive in mare aperto e si pesca con la rete a strascico, finisce anche nelle reti a merluzzo.

Fiérze

– ferzo s.m. Striscia di telo che, cucita con altre, forma la vela.

Ficarèlle

– pesce fico s.f. Gadiculus argenteus, della famiglia dei gadidae.

Fiche

– pastenula s.m. Phicis blennoides. La pastenula è buona soltanto quando non si ha nient’altro.

Filà

– filare v. Mollare, allentare, lasciare scorrere sempre, però, pronto a trattenere. E’ il contrario di tirare.

Filabustiére

– filibustiere s.m. Avventuriere di pochi scrupoli.

Filacciuole

– filaccione s.m. Componente della coffa o palamite. E’ il filo a cui, ad un capo, viene legato l’amo e l’altro è legato al trave.

Filàre

– filari s.m. Trave di sostegno del boccaporto.

Fileggià

– fileggiare v. Lo sbattere delle vele perché non ricevono vento favorevole.

Fiòcche

– fiocco s.m. Nome generico con cui si appellano tutte quelle vele a forma di triangolo poste a pruavia dell’albero di prora.

Fiòcenà

– fiocinare v. Lanciare la fiocina.

Fiòcene

– fiocina s.f. Attrezzo da pesca formata da un’asta a cui è strettamente unito un arnese di ferro con una serie di dardi muniti di alette snodevoli che si aprono nella ferita senza possibilità di uscirne.

Fiore i mare

– fiore marino s.m. Sabella spallanzani. Il fondo marino è ricco, ricchissimo di esseri viventi che sembrano fiori.

Fìschje

– fischio s.m. Congegno sonoro, collegato al fumaiolo, che mediante la fuga di aria compressa, generata dal tiro di una cordicella, produce un suono più o meno prolungato. Serve per segnalare la presenza del natante, specialmente nella nebbia, e le variazioni di andatura.

Flòtte

– flotta s.f. L’insieme di tutte le imbarcazioni che formano la marineria di un luogo.

Fòche

– foca s.f. Mammifero marino con le zampe a forma di pinne. Fino alla prima metà del secolo scorso si faceva notare nelle acque di Ponza. Una certamente abitava nella zona. Scoglio rosso- Formiche e un’altra nella zona di Cala Gaetano dove, in estate, salivano nelle caténe circostanti, coltivate a vigneto, per rubare l’uva.

Fònde

– fondo! s.m. Voce di comando con cui si ordina di calare l’ancora.

Foravànne

– fuoribordo s.m. Con questo termine si designa tutto ciò che è all’esterno delle murate.

Fòrbece

– forbici s.f. Dispositivo in legno a cui vengono legate le cime che esercitano forti trazioni.

Fòrebuorde

– fuoribordo s.m. Con questo termine si designa tutta la superficie all’esterno di una nave.

Fracedumme

– fradiciume s.f. Umidità, acquosità .

Fràgnere

– frangere v. Ribollire del mare. Un proverbio isolano afferma: “quanne u mare fràgne, u pescatore chiagne”.

Franchìgje

– Franchigia s.f. Periodo di riposo che si concede ai marinai liberi dai servi

Frauline

– fragolino s.m. Pagellus erythinus, del gruppo sparaidae. Fa parte dei pesci di prima categoria che sono quelli che si possono cucinare in bianco ( lessato con olio, aglio, prezzemolo, limone e peperoncino ) e alla brace.

Fravàgle

– fravaglia s.f. Si vuole indicare, con questo termine, roba minuta e di scarso valore.

Fréche

– giro s. f. Quantità circolare di cima, di rete, di cordicella, che si ammucchia secondo il sistema e l’uso marinaresco.

Frènièlle

– frenello s.m. Cima o catena legata ai due lati della barra del timone.

Frescure

– frescura s.f. Ribollire della superficie marina per la presenza di pesci o di corrente marina.

Frése

– cotone s.f. Cotone per reti da pesca.

Fresòtte

– soglia s.m. Friso, fasciame più alto, di buona consistenza. Bordino laterale che serve a chiudere il fasciame esterno.

Frettàzze

– frettazzo s.m. Spazzolone legato ad una asta, usato per pulire la coperta.

Frische

– fresco agg. Teso, agitato

Frise

– friso s.m. Bordo dell’opera morta.

Frusce

fruscio s.m. Sibilo, spiffero.

Fuchià

– avvampare v. Alluminare. Striscia argentea e lucente prodotta di notte dal movimento repentino dei pesci.

Fuchiste

– fuochista s.m. Marinaio addetto al governo delle caldaie. Con questo nome si indicava anche uno scarafaggio che, nelle cucine delle navi, si trovava sempre tra il pane per cui anche il nome di mangiapane.

Fumaiuole

– fumaiolo s.m. Grosso cilindro, sistemato sopra la sala macchina, da cui esce il fumo provocato dalla accensione dei carburanti.

Fune

– fune s.f. Cima, corda, cavo, gomena.

Funeciélle

– spago s.m. Filo ritorto a mano, usato per legare. Cordino, spago.

Funne

– fondale s.m. Superficie solida di terra che sta al di sotto della massa liquida del mare. Misura della profondità del mare in un determinato punto.

Furaneje

– foraneo s. m. Dicesi di tutto ciò che si trova al di fuori del porto. Ponentino.

Fuoritutte

– fuoritutto s.m. Con questa espressione si indica che la lunghezza o la larghezza di una imbarcazione è stata misurata tra i punti estremi delle poppa e della prua o fra i punti esterni delle murate.

Furchètte

– forchetta s.f. Arnese di legno a forma di V che s incastra nelle murate dei piccoli natanti per sistemarvi i remi, l’antenna della vela ed anche l’albero così da tenere libera la coperta.

Furmaggètte

– formaggetta s.f. Il pomo rotondo e piatto che si pone alla estremità degli alberi e delle aste di bandiera. Galletta.

Furone

– pseudoorca s.m. Cetaceo appartenente alla numerosafamiglia dei delfini a cui somiglia fisicamente ma dal comportamento affine all’orca. E’ un tursiade?

Furtiére

– olezzo s. m. Odore e fragranza di esalazioni marine

Furtunale

– fortunale s.m. Tempesta, burrasca con mare fortemente agitato.

Fuschìje

– foschia s.f. Stato di opacità dell’aria dissimile dalla nebbia. Si manifesta lungo la costa quando il tempo è bello. Si sostiene, senza certezza reale, che sia prodotta da grandi differenze di temperatura. Attrezzo di legno usato in carpenteria per ricavare tavole di forma particolare.

Fuse

– fuso s.m. Maschio del merluzzo.

Fute

–fondo agg. Profondo, alto.

Futézze

– profondità s.f. Spessore del mare in un determinato posto.

 

Dal libro di Ernesto Prudente “Vocabolario illustrato del dialetto parlato dai pescatori e dai marinai Ponziani”   Continua