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Turismo 2011 (1)

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di Franco de Luca

 

Questa riflessione scaturisce da una semplice osservazione. Non è corroborata da  “dati”  statistici e dunque più in là, al termine dell’estate, potrà essere smentita o modificata. Vale come “base per intavolare un ragionamento “.

L’osservazione del flusso turistico dell’ estate in atto suggerisce che esso NON ha alimentato e non alimenta a sufficienza la macchina produttiva che sul turismo fa leva e cresce.

L’osservatorio mio più congeniale è la zona del Porto. Per cui a Le Forna il fenomeno arguisco sia identico (se non peggiore ).

So bene che addentrarsi nelle analisi delle cause richiederebbe spazi che a ponzaracconta non è opportuno chiedere. E poi, altrettanto convinto sono che la mia sarebbe una visione parziale. Epperò questa parzialità spero arrivi al nocciolo della questione e non si perda nella complessità.

Ordunque mi sembra chiaro che il decremento osservato NON derivi dalla non funzionalità dei pontili. Essi  operano concretamente. E questo dato lo reputo importante perché rimanda il problema a cause endogene all’isola, alla nostra gestione del turismo. Sì, manca la linea turistica del trasporto da Anzio, non mancano però ai romani le opportunità per venire a Ponza. E allora? Allora penso che sia assente una “politica turistica” nostra, un nostro (isolano, ponzese) modo di governare il fenomeno turistico.

Sorgono DUE domande :

a  – Abbiamo mai fatto oggetto di decisione politica il fenomeno turistico? Risposta: NO. Lo abbiamo sempre subìto nell’altalenante suo muoversi spontaneo. Attendendoci che la sorte ci portasse fortuna. Il che è avvenuto nel passato, ma non avviene più negli anni recenti;

b  –  E’ possibile “governare” il flusso turistico in questo marasma di cause e concause, nazionali e internazionali, economiche e sociali? SI’. E’ possibile provarci. Lo fa Ischia, lo fa Ventotene, e non parliamo di Capri.

E’ chiaro, a questo punto, che le mie conclusioni poggiano sull’osservazione cui ho accennato all’inizio. Per cui se si conviene che il flusso turistico fin qui veduto è bastevole all’ economia isolana, il mio argomentare non ha senso.

Se, al contrario, si conviene che l’affermazione di base poggia sul vero, occorre non fermarsi alla conclusione che necessitiamo di una “politica turistica”, ma procedere a riempirla di contenuti programmatici. Qui però  bisogna tirare in ballo le ”istituzioni” che hanno per ufficio questo compito. Mi riferisco all’ Amministrazione comunale, mi riferisco alle Associazioni degli operatori alberghieri, operatori commerciali.

Non voglio apparire come chi ha la bacchetta magica: le analisi valgono ma di più valgono le decisioni.

Certo è che questi Enti Locali NON hanno elaborati piani, non hanno riconosciuto l’opportunità di elaborarli.

Navighiamo a vista. Ma possiamo permettercelo, se lo può permettere PONZA la cui economia è sostenuta INTERAMENTE dal turismo? Io credo di no. Al contrario, credo che bisogna impegnarsi seriamente per stendere piani che garantiscano un futuro.

Pareri conformi e più dettagliati hanno espresso su questo sito sia Silverio Mazzella, sia Vincenzo Ambrosino, sia Assunta Scarpati.

E dunque ponzaracconta può fungere da sito di confronto per congetture e pareri.

 

Francesco De Luca

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