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Confinati illustri a Ponza. Luigi Silvestro Camerini

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Da sin.: Mirella Romano, Giuseppe Mazzella e Gino Usai introducono la serata

 

 

di Lucia Conte

 

Prima uscita non virtuale di ponzaracconta domenica 7 luglio sul Lanternino il nostro salotto del porto, con la serata dedicata al Duca Luigi Silvestro Camerini, confinato sull’isola dal 1942 al ’43.

Presente tutto lo staff del sito: Gennaro Di Fazio, Mario Balzano e Antonio Capone, web-master del sito. E ancora: Gino Usai, relatore sulla storia del confino, Sandro Russo che si è soffermato sugli interessi botanici del Duca, e Giuseppe Mazzella brillante conduttore della serata, che del confino ha messo in evidenza le ricadute positive sulla cultura e sull’economia isolane;

Rita Bosso, autrice del libro Memorie di Amalie 1734/1868 ha illustrato la figura del Duca, uomo affascinante dalla personalità poliedrica, di grande spessore culturale, umanista, antifascista e libertario.

Mirella Romano ha letto un breve componimento sull’importanza della Rotonda del Lanternino, nel sentimento dei ponzesi. Giosuè Coppa (il Cancelliere) ed Ernesto Prudente, adolescenti nell’anno in cui il Duca soggiornò a Ponza, hanno recuperato dalla loro memoria ricordi nitidi, commoventi, freschi. Franco De Luca ha dato lettura di un biglietto che un giovane ponzese scrisse alla fidanzata Maria il 20 agosto del ’43 dal quale traspare il totale isolamento in cui l’isola si trovava dopo l’affondamento del S. Lucia.

Emozionante e non programmato l’incontro tra i congiunti del Duca con Spartaco Busi e Giuseppina Caretti Fabbri (figlio e nipote di confinati) e con Mirella Romano.

Un pubblico folto e attento ha riempito la piazzola e la rampa del Lanternino.

L’apertura straordinaria del Museo ha reso possibile la visita alla Sala dei Confinati.

Maria Pagano, assessore alla cultura, ha mostrato la targa in ceramica che il mattino seguente è stata apposta all’ingresso della residenza del Duca; ancora integre le stanze in cui soggiornò e il giardino che egli abbellì con colonne, archi, capitelli scolpiti con le sue mani.

Maria Civita Coppa e Antonio Rossi, padroni di casa di squisita cortesia, hanno guidato Paolo Fulceri Camerini nella visita ai luoghi paterni.

Da oggi un muro di Ponza racconta un momento della storia dell’isola; l’auspicio è che altre ricerche sui confinati siano condotte e che i muri dell’isola si arricchiscano di targhe a testimonianza del soggiorno di uomini di alti ideali, di grande spessore morale e culturale.

Per loro l’isola-carcere è stata l’omerica isola delle Sirene” secondo la suggestiva definizione coniata dal Duca.

PonzaRacconta, la cui missione  è il recupero della cultura e della storia dell’isola “prima che il tempo cancelli le tracce” si propone, a soli sei mesi dalla sua nascita, come il soggetto più accreditato alla promozione delle ricerche storiche sull’isola e alla diffusione dei risultati.

 

Leggi qui l’articolo di Rita Bosso sul duca Camerini: I ‘uastaccètt’ del Negombo [3]

 

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Rita Bosso e Gino Usai alla Serata Camerini.