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Vocaboli marinareschi

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Segue lettera A

 

Alalònghe

– Alalonga – s.f. Thunnus alalunga, della famiglia degli scomberidi.

( Vedi anche  storia correlata nella rubrica “Il Mare” )

 

Albere

– albero s.m. Fusto verticale di legno o di ferro per
sostenere le vele o qualsiasi altro tipo di materiale che esiste
su un natante.

Alètte

– aletta s.f. Striscia di legno o di lamiera fissata sui due
lati della carena per stabilizzare i movimenti di rollio del
natante.

Allagamènte

– allagamento s.m. Acqua penetrata nello scafo. Sommersione.

Allargà

– allargare v. Allontanare, stare alla larga.

Allascà

– allascare v. Mollare dolcemente, acconsentire, diminuire la tensione mollando un po’ di cima, allentare, filare.

Alleggerì

– alleggerire v. Scaricare, liberare dal peso.

Allentà

– allentare v. Allascare, mollare.

Allestimènte

– allestimento s.m. Fase di preparazione e di armamento di un natante.

Allestute

– allestite agg. Predisposte, apprestate, pronte per essere usate.

 

Alliégge

– alleggerimento s.f. Il gettare in mare parte del carico allo scopo di alleggerire il natante durante una traversata tempestosa.

Alliémme

– allievo s.m. Aleggio, piccolo foro nella carena della barca, da tenere chiuso con un tappo (zaffo).

Alliniamènte

– allineamento s.m. Segnale opportuno a mare e a terra per evitare zone pericolose.

Allògge

– alloggio s. m. Nome generico che si dà ai locali destinati al riposo.

Allummature i viénte

– luminosità s.m. Chiarore, albore serale dovuto all’effetto di un forte vento.

Allungà

– allungare v. Stendere, accrescere, aumentare, prolungare.

Altomare

– altomare s.m. La parte del mare lontano dalla costa e con acque profonde.

Alungare

– alongara s.f. Rete per la pesca delle alalonghe appellata pure ferrettàre.

A manése

– sottomano avv. A portata di mano, vicino, nei pressi.
Questa espressione mi fa rivivere un aneddoto raccontatomi da Geppino, Geppino Vitello, noto anche come Geppino dell’Ave Maria, dal nome di una sua nave. Geppino è stato una pietra miliare nella storia della marineria ponzese.
Una volta gli chiesi: “Secondo il tuo parere, chi è stato il migliore marinaio isolano”? Mi rispose, quasi immediatamente:
“Silverio di Scianghinètte, non perché non vomitasse o avesse una forza erculea da poter fare di tutto e di più, ma era quel marinaio a cui, in piena notte e in totale oscurità, tu chiedevi nu musciélle e Silverio allungava la mano e te lo consegnava; gli chiedevi la lanterna e Silverio apriva uno stipetto e ti dava la lanterna. In pieno temporale gli chiedevi la mazzetta (il grosso martello) per sfondare una tavola della opera morta per far defluire subito i cavalloni che inondavano continuamente la coperta e Silverio con due passi si recava dietro il tambuccio di poppa e di dava la mazzetta.
Ernesto, questi sono i veri marinai, quelli che nei momenti difficili ti risolvono, direi quasi con disinvoltura, i problemi”.

Ambariélle

– amo s.m. Attrezzo di varie forme e misure idoneo per la pesca.

Ammaglià

– ammagliare v. Finire nella rete.

Ammainà

– ammainare v. Far scendere una imbracata, sospesa ad una corda, facendola scorrere pian piano, calare le vele.

Ammaniglià

– ammanigliare v. Unire due pezzi di catena con una maniglia a perno.

Ammasà

– ammassare v. Sistemare le reti sulla barca.

Ammeccià

– tagliare v. Calettare, inserire, unire due pezzi di legno in modo tale che nell’incastro combaci perfettamente l’altro pezzo corrispondente.

Ammuntunà

– ammucchiare v. Disporre le reti a piccoli mucchi per sbarcarle.

Ammurrà

– arenare v. Incagliare, andare in secca.

Ammutinà

– ammutinare v. Insorgere, rivoltare, sollevare.

Ammuzzà

– tagliare v. Tarpare, mutilare.

Anche

– anca s. f. Fianchi della poppa che si arrotondano per formare il quadro di poppa.

Ancoragge

– ancoraggio s.m. Zona di mare destinata all’ancoraggio delle navi che non trovano spazio in porto.

Ancore

– ancora s.f . Attrezzo per dar fondo.

Ancuròtte

– ancorotto s.m. Ancorotto a quattro marre, senza ceppo, usato dalle barche da pesca. Si adopera anche per rastrellare il fondo alla ricerca di oggetti caduti in acqua o per agganciare attrezzi da pesca spezzati. Grappino

Aneme

– anima s.f. Parte interna di una cima.

Anganèlle

– angamo, s.f. Attrezzo da pesca. Gangamo, piccola rete a strascico con cui si rastrella il fondo. Le piccole barche, gozzi, la usavano per prendere l’esca viva.

Antemurale

– antemurale s.f. Scogliera per la protezione dell’entrata di un porto e delle banchine.

Antènne

– antenna s.f. Lunga asta in legno a cui veniva legata la vela latina.

Anticiclone

– anticiclone s. m. Area di alta pressione che si forma in una determinata zona nella quale la pressione presenta un massimo. E’ indice di tempo bello.

Appennellà

– appennellare v. Preparare l’ancora per dar fondo facendola uscire dalla cubia.

Appise

– appeso agg. Sospeso, pendente, attaccato.

Appruate

– appruato agg. Dicesi di barca che presenta, per la cattiva disposizione del carico, la prua molto immersa rispetto a quanto dovrebbe essere normalmente.

Appuntà

– appuntare v. Imbastire, legatura immediata che si fa ad una vela sfilacciata dal vento o ad una rete che si è strappata e che bisogna rimettere in acqua.

Appuppate

– appoppato agg. La stessa cosa, in senso inverso, di appruato.

Arà

– arare v. Si dice di una nave ancorata alla fonda che, sotto la pressione di un forte vento, ha divelto l’ancora e se la trascina
arretrando. Ciò determina lo scarroccio del natante.

Arbanne juorne

– aurora vc. verb. Albeggiando

Arbine

– vento s.m. Libeccio

Ardégne

– attrezzo s.m. Qualsiasi tipo di attrezzatura o oggetto utile per il lavoro, ferro del mestiere.

Arenà

– arenare v. Andare in secca, incagliare.

Arghene

– argano s.m. Verricello a mano

Armamènte

– armamento s.m. Periodo di preparazione per dare alla nave quell’assetto che è necessario per essere impiegata in un particolare lavoro.

Armatore

– armatore s.m. Proprietario di una nave mercantile che la munisce di quanto è necessario per farla navigare affidandola alla direzione di un comandante.

Arramazzà

– pulire v. Usare la ramazza prendendo e raccogliendo tutto.

Arrancà

– arrancare v. Vogare con la massima forza. In manovra si arranca per evitare lo stallo e dare possibilità di governo alla nave. Aumentare la velocità.

Arravugliàte

– aggrovigliato agg. Imbrogliato, attorcigliato, intrecciato, arruffato, avviluppato.

Arremeggià

– ormeggiare v. Attraccare alla banchina.

Arrepezzà

– rappezzare v. Rattoppare, riparare, aggiustare, accomodare, arrangiare, ricucire.

Arrevéncere

– superare v. Sorpassare, oltrepassare, scavalcare, lasciare dietro, avere il sopravvento.

Arrezzà

– rizzare v. Legare con corde o catene la merce che può muoversi durante la navigazione.

Arrià

– filare v. Allentare, mollare, lasciare andare, fare scorrere una cima mantenendosi sempre padroni di essa con l’essere pronto a fermarla, a trattenerla.

Arrulà

– arruolare v. L’assunzione di personale affinché presti servizio su una nave.

Arrummate

– bacato agg. Di tavola del fasciame cariata dalle teredini, il tarlo che si annida nella carena delle navi.

Arsenale

– arsenale s.m. Luogo determinato dall’insieme di edifici e macchinari dove si possono costruire, armare e riparare
navi.

Arule

– albero s.m. Albero dell’imbarcazione.

Asce

– ascia s.f. Arnese a foggia di zappa, molto tagliente, usato dai carpentieri per lavorare il legno.

A spìnte i poppe

– la spinta di poppa s.f. Bratto. Il modo di vogare con il remo da bratto. Si può attuare solo sulle lance a poppa quadra e senza timone. Il quadro di poppa della imbarcazione ha nel centro un incavo in cui viene poggiato il remo. La voga consiste in una serie di movimenti a girare del remo intorno a se stesso, a destra e a sinistra. La pala del remo si comporta come una elica ed imprime il movimento in avanti al battello.

Assuccà

– tirare v. Tendere una cima che si è allentata con il recupero dell’imbando, stringere bene una legatura.

Assuccià

– rifinire v. Limare, rifinire, rendere più piccolo.

Assummà

– affiorare v. Emergere, comparire.

Astucce

– astuccio s.m. Tubo che riveste l’ultima parte dell’asse del motore, tra il prematrecce e l’elica.

Attraccà

– attraccare v. Prendere posto in banchina per le operazioni di sbarco e imbarco.

Attraversà

– attraversare v. Passare, oltrepassare, superare. Attrencà – tendere v. Tesare, ci si riferisce quasi sempre alla catena stesa dell’ancora o ad una cima dell’ormeggio.

Attrezzà

– attrezzare v. Fornire e mettere al loro posto tutti gli attrezzi e gli accessori di cui una nave necessita..

Attrezzàture

– attrezzatura s.f. L’insieme di cordami, vele e catene esistenti su una nave.

Attruzzà

– rumoreggiare n v. Così si dice del mugghiare delle corde di ormeggio, tese come quelle del violino, dal suonare del vento.

Attunnà

– girare v. Virare, cambiare direzione alla nave.

Augliàre

– agugliata s.f. Rete usata per la pesca delle aguglie.

Augliòzze

– agugliotto s.m. Il maschio dei cardini che collegano il timone alla poppa e sui quali esso compie il movimento angolare.

Avarìje

– avaria s.f. Qualsiasi tipo di danno sofferto dalla nave o dal carico

Avvistà

– avvistare v. Scorgere, intravedere, vedere, distinguere.

Fine lettera A

[Ernesto Prudente. Vocaboli marinareschi. Continua]