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Ad Antonio De Luca il 1° premio del Concorso Nazionale di Poesia “Esprimere l’inesprimibile”

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Siamo lieti di informare i lettori di ponzaracconta che ieri, 4 giugno 2011, nel castello di Castelnuovo di Farfa, al nostro Antonio De Luca è stato attribuito il 1° premio del Concorso Nazionale di Poesia: “Esprimere l’inesprimibile”, indetto dal Rotary Club Roma Tevere – Distretto 2080 Italia.

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La classifica finale è risultata la seguente:

1^ classificata    Rive fatali di Antonio De Luca
2^ classificata    Il teorema di Alzheimer di Mario Compagnoni
3^ ex aequo       L’attesa di Maso Biggero e S’imbianca la notte di Anna Maria Forte
4^ ex aequo      Ipocrisia delle stagioni: collezione autunno-inverno di Renata Plessi e Migranti di Fabrizio Rendina
5^ ex aequo      La rosa eterna di Maria Teresa Sica e Senza titolo di Ludovico Teodori
6^ ex aequo      Il ponte di Cinzia Saccardo e Ricordi – non di Maria Luigia detta Astrid Beghetto
7^ ex aequo      Sogno di Fausto Abate e Il golfo dei poeti “nostalgia del sacro” di Adriano Godano
8^                      San Giorgio e il drago di Angelina Farris
9^                      Mano tesa di Pietro Mariani

Questa è la poesia vincitrice:

Rive Fatali

di Antonio De Luca

 

Niente mi rimane di te

dei giorni sul mare della tua casa

mi rimangono quei lontani tramonti

le notti di scirocco nell’estate a Itaca

e le fredde stanze nei levanti d’inverno

tra libri aperti sparsi come parole.

Niente mi rimane delle tue cure

di quella bocca di quelle gambe

niente mi rimane delle tue mani

dei piedi della faccia della rauca voce

niente mi rimane di te sciolti gli ormeggi

ai lidi e marine e scogliere e porti

se non i tuoi segreti l’abbraccio disperato.

Domina le fragili età il dolore

l’indirizzo sbagliato il lento naufragio

non Le rimane che il mio mare

tutto divora e sfinisce l’amaro abisso.

Non mi rimane che il suo martirio

che fa di me il legno di una croce

ora per queste solitarie spiagge

pensiero sudario sopra l’aurora smarrita

nella notte più lunga la sconosciuta.

Si disfano le primavere e poi gli autunni

il freddo inverno nelle strade gelate del nord

le moribonde estati mediterranee

e vagabondo mi fa il pensiero che rimorde

nelle sere tra dune e palmeti

qui dove il sahel finisce e il mare mi attende

e Didone, sola ebbe gloria e morte.

 

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Antonio De Luca in una foto con Predrag Matvejevic, l’autore di “Breviario Mediterraneo”, già recensito su queste pagine di ponzaracconta (leggi qui) [4]

Questa la motivazione del premio:

I versi di“ Rive fatali” esprimono e compongono insieme il sentimento e la ragione di una perdita. Misurano una distanza fisica e morale divenuta ormai incolmabile e sezionano la sofferenza che ne deriva.

Poesia marina, densa e distesa, di parole semplici e tono alto, nella quale gli accenti senza speranza della prima parte “niente mi rimane…”, “…tutto divora e sfinisce l’amaro abisso”, si sciolgono progressivamente in un contesto ampio, temporale e ambientale: “Si disfano le primavere e poi gli autunni … , ….le moribonde estati mediterranee… ,  …nelle sere tra dune e palmeti // qui dove il sahel finisce e il mare mi attende…” per approdare, con un riferimento classico, e perciò universale, all’amaro destino di gloria, solitudine e morte che colpì persino una regina come Didone. Ma di fronte al vasto mare, prima di solcarlo di nuovo, si avverte anche una nota di consolazione e di speranza .

L’autore non ha sinora pubblicato i suoi lavori, ma questi hanno circolato in vari ambienti, e sono giunti anche a lettori qualificati come Predrag Matvejevic, che ha scritto di lui “Antonio De Luca ha un dono poetico non snaturato dalle smorfie letterarie”: il migliore augurio è che sappia proseguire su questa strada.