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Dibattere si – Dibattere no

 

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di Mario Balzano

 

Molto bello l’articolo di Vincenzo Ambrosino perché  riassume con lucidità e senza polemica un lungo percorso, interessante  anche dal punto di vista della cronaca pura.

La pacatezza del racconto invita senz’altro ad una risposta e pur tuttavia io son d’accordo con Franco De Luca ad avere pazienza ad affrontare alcune tematiche.

Schematicamente provo a mettere insieme alcune ragioni che dovrebbero trattenerci dall’entrare in un dibattito più propriamente politico.

1. Il tema

Il tema del nostro sito è quello dichiarato sul frontespizio; farà un po’ ridere che da parte mia ci sia una giustificazione così formale, ma a pensarci bene tanto formale non è.

Il frontespizio del sito è una dichiarazione di intenti, alla quale la gente ha risposto con entusiasmo; cambiare indirizzo in corso d’opera, soprattutto quando non si è ancora dipanato il filo della memoria, non è del tutto corretto.

Inoltre succederà che se il dibattere avrà successo, oscurerà gli intenti iniziali del sito e sarà un po’ come distruggerci da soli.

2. Lo strumento

La rete è  spontaneamente e clamorosamente divenuta la sede ideale per i dibattiti; ora, io non ho nessun titolo per smentire questa cosa, ma vorrei far presente il pericolo di un ping-pong tanto lungo quanto noioso.

3. I protagonisti

Come ben racconta l’articolo di Vincenzo, tanti amici,  coetanei o anche distanziati di parecchi anni, di identica ispirazione politica, sono finiti per essere su posizioni antagoniste –  direi dolorosamente antagoniste – e anche questo finirà con rendere il dibattito acceso sì, ma di un fuoco fatuo, e in qualche modo devastante.

In conclusione, bisogna pur dire che questa voglia di discutere  c’è e non si può frenarla con argomentazioni di prudenza, che d’altra parte hanno ragion d’essere anch’esse.

Come se ne esce, allora?

Io propongo una ricca e (si spera) proficua giornata di dibattito tenuta pubblicamente in Ponza in data da destinarsi, in cui le idee di approcci diversi alla soluzione dei problemi dell’isola entrino a confronto con una riflessione ‘alta’, che – Vincenzo l’ha dimostrato nel suo articolo – è possibile.

Il sito ponzaracconta si può far promotore di questa iniziativa alla quale altre potrebbero seguire.

A mio parere questa cosa risponderebbe all’esigenza sentita da molti  che il sito non parli soltanto di una Ponza del passato e al tempo stesso non ingolfarlo con un dibattito senza fine.

Che cosa ne dite?

Mario Balzano